È made in Italy lo studio pubblicato sulle pagine della rivista Nature Structural and Molecular Biology in cui sono stati smascherati i meccanismi molecolari alla base dell’invasività dei tumori. La ricerca è stata condotta presso i la boratori dell’IRE (Istituto Nazionale Tumori Regina Elena) di Roma e ha dimostrato che i geni p53, E2F1 e ID4 promuovono la produzione di nuovi vasi sanguigni e, di conseguenza, la crescita e la diffusione del cancro. Perché un tumore possa sopravvivere e diffondersi all’interno dell’organismo è necessario il cosiddetto processo di angiogenesi, ossia la produzione di nuovi vasi sanguigni attraveso cui i nutrienti possano giungere alle cellule tumorali. Questo fenomeno è anche alla base della formazione delle mestasi e, quindi, della diffusione del cancro in zone anche lontane da quella in cui si è formata inizialmente la massa tumorale. Secondo lo studio condotto dal gruppo romano, guidato da Giovanni Blandino, nelle cellule cancerose una forma mutata di p53 promuove l’angiogenesi interagendo con E2F1 e portando, così, alla produzione di quantità eccessivamente elevate di ID4. Quest’ultima favorisce la produzione di fattori che aumentano la capacità del tumore di dotarsi di vasi sanguigni. L’analisi ha coinvolto 186 pazienti affette da cancro al seno e i risultati ottenuti concordano con passati studi che hanno dimostrato che i tumori che presentano una mutazione in p53 sono più aggressivi e resistenti alle terapie. Questa proteina si conferma, quindi, come uno dei possibili bersagli delle terapie anti-tumorali. Fonte: Fontemaggi G. et al., The execution of the transcriptional axis mutant p53, E2F1 and ID4 promotes tumor neo-angiogenesis. Nature Structural & Molecular Biology . Published online: 27 September 2009
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