Alla Boston University hanno messo a punto una metodica che ha permesso di ridare la parola a un uomo completamente paralizzato e privato anche della capacità di comunicare verbalmente a causa dei danni riportati nell’area cerebrale deputata a tale funzione.
È stato impiantato un elettrodo nel cervello del paziente, con l’ausilio di uno speciale sintetizzatore vocale, i ricercatori sono riusciti a decifrare il pensiero dell’uomo.
In pratica, l’elettrodo non è collegato semplicemente alla scatola cranica, ma si trova al suo interno, impiantato direttamente nell’area del cervello proposta all’elaborazione del linguaggio e il pensiero è catturato dall’elettrodo, il quale provvede a inviare i segnali al sintetizzatore che riproduce il suono corrispondente. Inoltre, essendo impregnato di fattori neurotropici, incoraggerà lo sviluppo neuronale sia al suo interno che tutt’intorno.
Al momento il sistema è in grado di tradurre solamente le vocali contenute nelle parole che attraversano la mente dell’individuo, ma la speranza è di riuscire a sviluppare ulteriormente la tecnologia e far sì che possa essere utilizzata per consentire l’elaborazione di intere frasi da parte di chiunque non è in grado di comunicare verbalmente.
Lo studio che ha necessitato di 15 anni di progettazione ed elaborazione, vedrà il suo compimento finale, con la decifratura dell’intero vocabolario, nell’arco dei prossimi 5 anni.
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