Un nuovissimo biomateriale sviluppato dalla Cartilix, una startup biotecnologica con sede a Foster (California), potrà migliorare in maniera consistente la percentuale di successi negli interventi di riparazione chirurgica della cartilagine del ginocchio, rendendo la procedura più accessibile ai pazienti con problemi all’articolazione. In caso di microfratture, un chirurgo utilizza una speciale punta per effettuare dei piccoli fori sulla superficie ossea nelle zone in cui manca la cartilagine. Del midollo osseo contenente cellule staminali viene inserito sulla regione da trattare. Le staminali, si differenziano presto in cartilagine, formando gradualmente nuovo tessuto. Tuttavia, c’è da sottolineare che il nuovo tessuto è una cartilagine cicatriziale, non vera cartilagine, e quindi col tempo subisce un processo di degenerazione molto più veloce. ChonDux della Cartilix è costituito da un idrogel di polietilene glicolico, un polimero comunemente usato in medicina, e un bioadesivo per mantenere l’idrogel in sede dopo l’iniezione. In primo luogo, il chirurgo ricopre con il bioadesivo le cavità dove la cartilagine manca, e successivamente vengono effettuati dei piccoli fori. Il chirurgo riempie lo spazio vuoto con l’idrogel e tramite una luce UVA si fa indurire il biomateriale che intrappola così del sangue. Il gel consiste sostanzialmente di condroitina solfata, il principale componente della cartilagine che in questo caso viene modificata chimicamente per far aderire la nuova cartilagine con la vecchia per prevenire la formazione di microfratture. Il sistema è stato già testato con successo sui conigli in cui si è osservata la formazione di nuova cartilagine “vera” e funzionale. [via technologyreview]
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