Il dibattito sulla natura neurobiologica dell’omosessualità è tuttora terreno fertile di neuroscienziati e ricercatori. La vestigilità del corrredo cromosomico sessuale è una tesi che spesso è contrariata dalla neuroesperienza e dalla branca ambientale della neuropsicologia evoluzionistica. Gli scienziati svedesi del Karolinska Institutet hanno osservato che il cervello di una persona omosessuale funziona in modo simile a quello del sesso desiderato. Questa somiglianza però non si sa se sia la causa dell’omosessualità , avvalorando quindi l’ipotesi che l’orientamento sessuale sia fissato durante lo sviluppo neuronale, o se non ne sia piuttosto l’effetto. I neuroscienziati del Karolinska Insitute di Stoccolma sono partiti all’esplorazione delle aree sessuali. I ricercatori del “Brain Institute” hanno usato apparecchi come PET e risonanza magnetica, descrivendo le differenze nella morfologia di uomini e donne. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS. Le 4 immagini cerebrali mostrano una grande similitudine fra uomo omosessuale e donna, e fra donna omosessuale e uomo. Ma di fronte a questi dati tecnici, la conclusione è intrisa di dubbi. Infatti si pensa che la similitudine non sembra effetto dell’apprendimento, ma suggerisce un legame con delle entità neurobiologiche. Gli scienziati propendono, quindi, per la natura innata dell’omosessualità e attribuiscono un ruolo determinante agli ormoni di scambio nel ventre materno. Della morfologia cerebrale oggi non sappiamo tutto. Poichè Il cervello è plastico e cambia a seconda di ciò che facciamo. Un musicista è diverso da un architetto. E uno studio sui tassisti di Londra ha dimostrato che le capacità straordinarie di orientamento generano un apliamento dell’ippocampo che lo rende più grande del normale. In un violinista l’asimmetria fra i due emisferi del cervello è accentuata, la corteccia motoria si modifica grazie alla pratica costante e la rappresentazione della mano a livello dei neuroni è più grande e ricca della media. Lo studio del Karolinska ha coinvolto 90 volontari: 50 eterosessuali e 40 omosessuali. Entrambi i gruppi erano equamente divisi fra uomini e donne. Le immagini di PET e RMN hanno dimostrato che donne e omosessuali hanno i due emisferi del cervello di dimensioni identiche, mentre uomini e lesbiche condividono un emisfero destro più grande del sinistro. Stesse similitudini sono state evidenziate anche rispetto ai percorsi che i segnali elettrici seguono all’interno dell’amigdala, l’organo del cervello legato all’emotività .
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