Un significativo miglioramento dello stato di salute, con una riduzione del 9% della mortalità totale, del 9% della mortalità per cause cardiovascolari, del 13% dell’incidenza di patologie come Parkinson e Alzheimer e del 6% dell’incidenza o mortalità per tumori. Ecco quanto si registra in chi segue stabilmente la dieta mediterranea. I dati emergono da uno studio pubblicato oggi sulla rivista British Medical Journal (BMJ); autori alcuni ricercatori dell’Università di Firenze-Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi. Il gruppo ha per la prima volta preso in esame 12 studi internazionali presenti in letteratura, che analizzano le abitudini alimentari e lo stato di salute di più di 1,5 milioni di persone seguite per un periodo di tempo che va dai 3 ai 18 anni. Tutti gli studi esaminati utilizzavano un punteggio numerico, chiamato punteggio di aderenza, per calcolare come e quanto i soggetti hanno seguito la dieta mediterranea. «Con una meta-analisi abbiamo messo insieme dati ed elementi statistici ed epidemiologici – spiega Francesco Sofi – Diversi studi hanno dimostrato, negli ultimi anni, l’effetto benefico della dieta mediterranea nei confronti dell’incidenza e della mortalità per malattie croniche, portandola alla ribalta come il modello di dieta da seguire per migliorare la qualità e la durata della vita. Tuttavia, nessuno studio aveva finora revisionato sistematicamente tutti i dati disponibili sull’argomento». La dieta mediterranea prevede un consumo abbondante di certe categorie di alimenti come, olio di oliva, carboidrati, frutta, verdura e pesce, e minore di carne, insaccati, formaggi e derivati, con un moderato consumo di vino rosso durante i pasti. «Alla luce di questi risultati appare importante – sottolinea Sofi – utilizzare il punteggio di aderenza alla dieta mediterranea ideale: può essere uno strumento efficace nella prevenzione delle principali malattie cronico-degenerative. Inoltre, questi dati confermano e rilanciano le raccomandazioni e le linee guida delle più importanti società scientifiche» [UniFi]
Potrebbe interessarti
Un frutto per combattere il cancro al seno
L’estratto di bitter melon (Momordica charantia), un vegetale molto diffuso in India e Cina sembrerebbe in grado di favorire la morte delle cellule di cancro della mammella e di prevenirne la proliferazione. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori americani capitanati Ratna Ray, professore presso il dipartimento di Patologia dell’Università di Saint Louis.
Souvenaid, una nuova bevanda contro l’Alzheimer
Si chiama Souvenaid la nuova bevanda sperimentale messa a punto dalla Rush University Medical Center di Chicago. Souvenaid potrebbe essere in grado di limitare le carenze mnemoniche dei pazienti ai primi stadi della malattia o con una moderata di Alzheimer. Saranno 500 i pazienti sottoposti a questa nuova sperimentazione, queste persone verranno distribuite in 40… Continua a leggere Souvenaid, una nuova bevanda contro l’Alzheimer
Ridurre il colesterolo con latte fermentato
I latti fermentati addizionati di fitosteroli sono in grado di abbattere di circa il 10% il livello di colesterolo cattivo in soggetti con moderata ipercolesterolemia. Lo dimostra la prima metanalisi compiuta su circa 400 persone che ha analizzato i risultati di 3 lavori già pubblicati in letteratura sull’effetto di un latte fermentato con aggiunta di… Continua a leggere Ridurre il colesterolo con latte fermentato
Le promesse del Golden Rice
Potrykus, biologo tedesco ormai prossimo alla pensione e Beyer, biologo e biochimico, nel 1999 sono riusciti a creare il Golden Rice. Il Golden Rice, chiamato così per il suo colore tendente all’oro, è un riso geneticamente modificato, che potrebbe salvare la vita a migliaia di persone nel terzo mondo. Quindici anni di sperimentazione per tentare… Continua a leggere Le promesse del Golden Rice