Anomalie vascolari alla base della SLA

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Tag: #genetica #malattie degenerative #malattie neurologiche #neuroni #Salute #sangue #sclerosi laterale amiotrofica #sistema nervoso
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I risultati segnano che per la prima volta, gli scienziati, hanno assistito a cambiamenti molecolari che si verificano prima che le cellule nervose iniziano a morire. L’inaspettata scoperta apre un nuovo fronte negli studi sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), una malattia in cui i motoneuroni del midollo spinale anteriore muoiono per ragioni sconosciute, con conseguente indebolimento e atrofia dei muscoli di tutto il corpo. I pazienti perdono la loro forza, la loro capacità  di spostare o deglutire, e alla fine perdono la capacità  anche di respirare. La maggior parte dei pazienti vive solo per pochi mesi dopo la diagnosi.

Si pensa che queste modificazioni possono avviare o eventualmente contribuire ad avviare l’insorgenza della SLA. Questi cambiamenti si verificano prima che inizi la perdita di neuroni, ed è noto che i tipi di cambiamenti a cui si assiste sono in grado certamente di lesionare o uccidere le cellule nervose, che sono estremamente sensibili al loro ambiente biochimico. I risultati, ottenuti studiando topi con mutazione geniche che hanno una forma ereditaria della malattia, sono stati effettuati da una collaborazione di neuroscienziati del Centro medico dell’università  di Rochester, lavorando in collaborazione con un team di esperti provenienti dal centro di studi sulla SLA dell’università  della California a San Diego. Mentre è improbabile che i nuovi risultati aiuteranno immediatamente i pazienti affetti da SLA, aprono però un nuovo ed inaspettato modo di pensare alla malattia. Il team di ricerca è attualmente in sperimentazione in laboratorio per produrre un composto che potrebbe aiutare i vasi nervosi e proteggere i neuroni attaccati dalla SLA. Il team ha studiato le mutazioni geniche nei topi in un gene per la superossido dismutasi 1 (SOD-1), che nelle persone sane e nei topi svolge un ruolo importante per mantenere al sicuro le cellule dai danni molecolari noti come radicali liberi. Gli scienziati stimano che la SOD-1 giochi un ruolo importante in un piccolo numero di casi di SLA, il 10 per cento dei casi, che sono forme ereditarie. Ma quei casi, anche se in minoranza, forniscono una finestra unica per studiare i processi nella fase iniziale della malattia. I ricercatori hanno dimostrato che la rottura tra la barriera ematica e il midollo spinale avviene nei topi destinati ad ammalarsi di SLA, molto tempo prima che le cellule nervose si ammalino o inizino a morire. Hanno inolttre dimostrato che la barriera tra sangue e midollo spinale si indebolisce in tutti i tipi di organismi che hanno una mutazione genetica che coinvolge la SOD-1, e questo permette ad alcune sostanze tossiche di infiltrare nel midollo spinale e lesioanre direttamente i neuroni. La barriera emato-midollare è di importanza cruciale per la salute del nostro sistema nervoso centrale. Come una corsa ad alte prestazioni richiede carburante per i nostri muscoli, i nostri neuroni funzionano bene solo se l’ambiente biochimico e strutturale del cervello e del midollo spinale viene mantenuto rigorosamente integro e in determinate condizioni. Per mantenere l’ambiente asettico, il nostro corpo ha una rigorosa serie di barriere o protezioni in grado di regolare ed impedire l’entrata o l’uscita di sostanze tossiche nel sistema nervoso centrale. I vasi sanguigni corrono lungo il cervello e il midollo spinale per garantire la fornitura di ossigeno e altre sostanze nutritive, e il tessuto di quei vasi sanguigni costituisce una barriera biochimica in grado di proteggere il sistema nervoso centrale da tossine, cellule infiammatorie, globuli rossi, prodotti del sangue, e una varietà  di altri potenziali insulti tossici. L’ossigeno e le sostanze nutritive sono autorizzate a passare attraverso la barriera. La barriera regola il trasporto dei cataboliti prodotti dal midollo spinale fuori dal sistema nervoso centrale ed eventualmente fuori del corpo. Ma la “compensazione” dovrebbe essere tesa a regolare la pressione ematica. I ricercatori hanno trovato che una mutazione della SOD-1 porta alla generazione di blocchi nella barriera. Essenzialmente, le mutazioni allentato la guaina midollare, creando grandi buchi nella barriera, aumentando la sua permeabilità  e permettendo così alle sostanze tossiche di passare dal sangue al midollo spinale. La barriera così indebolita ha numerosi problemi. I neuroni vengono esposti direttamente ai prodotti biochimici di scarto dell’emoglobina, che è costituita da molecole di ossigeno reattivo, che feriscono i neuroni. Dove la barriera viene indebolita, si creano piccole emorragie che aumentano le caratteristiche infiammatorie deleterie sul midollo e i nervi. Gli scienziati devono verificare se gli stessi processi possono essere alla base di alcune forme di SLA che non sono ereditate. Anche se da ciò che è noto finora, la malattia progredisce esattamente nella stessa maniera sia nelle forme ereditarie che nelle forme acquisite. Il sistema vascolare è di fondamentale importanza per la salute. Eventuali danni al sistema vascolare possono essere una grave minaccia per l’organismo. E’ chiaro ora che il sistema vascolare è certamente coinvolta nello sviluppo della SLA. Durante gli ultimi 15 anni l’idea che il sistema vascolare svolga un ruolo centrale in molte malattie neurodegenerative è stata sempre di più accreditata. Inoltre le anomalie di ripartizione tra la barriera ematica e il sistema nervoso centrale possono essere alla base di malattie come il morbo di Alzheimer e quelle di depositi molecolari all’interno del SNC: Demenza corpi di Lewy, SLA, sclerosi multipla.

[via URMC | img Neuropathology]

Publicato: 2008-04-11Da: Bio Blog

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