Gli scienziati credono che i bambini esposti ad alti livelli testosterone mentre sono nel grembo materno sarebbero più predisposti a sviluppare l’autismo.
La scoperta -ancora da pubblicare- supporta l’ipotesi che l’autismo dipenda da una condizione genetica e che la malattia sia una “versione estrema” del cervello maschile.
Le osservazioni iniziali hanno indicato che i livelli elevati di testosterone nel liquido amniotico interessano lo sviluppo del cervello e del comportamento sociale.
Dall’università di Cambridge il professor Simon Baron-Cohen, uno dei massimi esperti a livello a livello mondiale, afferma che l’idea del testosterone nel liquido amniotico potrebbe realmente giocare un ruolo importante nello sviluppare in seguito l’autismo, anche se al momento si tratta solo di un’ipotesi.
Nella ricerca sono stati analizzati attraverso l’amniocentesi i liquidi amniotici di 235 donne per misurare il livello di testosterone. Quando i bambini hanno raggiunto poi l’ottavo anno di vita è stato consegnato alle mamme un questionario da compilare in cui venivano chieste informazioni circa il comportamento sociale.
Le conclusioni, ottenute confrontando i test con le evidenze sperimentali, sono state quelle espresse sopra.
Altri gruppi di ricerca stanno cercando quindi di capire se il testosterone sia una delle cause oppure un effetto primordiale dell’autismo, in quanto l’ormone potrebbe essere liberato nel liquido amniotico dai feti stessi che hanno già una particolare condizione genetica.
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