In uno studio portato avanti dai ricercatori dell’Università del Michigan, sono stati pubblicati alcuni risultati nuove intuizioni riguardo ai meccanismi che sono generalmente responsabili per il controllo del glucosio nei livelli ematici, e per la degenerazione che può portare a diabete di tipo 2. Uno dei geni di recente scoperta, che va sotto il nome di JAZF1, contiene una variante che è stata recentemente dimostrata svolgere un ruolo nel carcinoma della prostata, ed è il secondo gene che sembra avere un ruolo sia nel diabete mellito che nel carcinoma prostatico. Il primo identificato si sovrappone tra i geni per il cancro della prostata e diabete di tipo 2 ed è stato battezzato come HNF1B, che è anche coinvolto in una forma ad insorgenza precoce di diabete chiamato “Maturity Diabete Onset of the Young” (MODY). In HNF1B, la stessa variante che è associata ad un aumentato di rischio di diabete è associata anche all’aumento di rischio di carcinoma della prostata. In JAZF1, il diabete e il cancro della prostata sono varianti allocate in diverse parti del gene e non era noto alcun rapporto tra di loro. Gli studi genetici di questo tipo hanno rivelato nuovi e inaspettati collegamenti tra le malattie. Questo è ora il secondo esempio di un gene, che riguarda sia il diabete di tipo 2 che il cancro alla prostata. Non si sa ancora quali siano le connessioni, ma questo ha importanti implicazioni per i futuri studi farmacologici. Alcuni di questi geni per il diabete di tipo 2 potrebbero anche essere coinvolti in malattie diverse da quelle del cancro della prostata, di fatto esiste già una nota sovrapposizione con malattie cardiache in un’altra regione genomica. Il Diabete di tipo 2 è caratterizzato da alti livelli di zucchero nel sangue, causata dall’incapacità del corpo di utilizzare l’insulina per spostare lo zucchero dal sangue alle cellule deputate per la produzione di energia. Il diabete di tipo 2 colpisce ormai 1 persona su 3 nei paesi sviluppati ed è comunque una malattia in ascesa negli ultimi 30 anni. Il diabete è una delle principali cause di malattie cardiache e ictus, così come la causa più comune di cecità , insufficienza renale e amputazioni negli adulti. Questi recenti progressi, utili per identificare le regioni del genoma che aumentano il rischio di diabete, aiuteranno a districare la complessa base in cui il diabete si instaura e può suggerire nuovi e più adeguati metodi per prevenire o trattare questa patologia. Questa scoperta permetterà lo sviluppo di un test, semplice come quello per la glicemia, che giornalmente viene utilizzato da milioni di pazienti diabetici, anche per individuare, nei pazienti di sesso maschile, la predisposizione e l’alterazione che può involvere nel carcinoma prostatico. [via UMICH]
Potrebbe interessarti
Proiettili sonori per colpire il cancro
Arriva dalla California, ma da nomi che rievocano l’Italia, la nuova speranza per il trattamento del cancro. Alessandro Spadoni e Chiara Daraio, ricercatori del California Institute of Technology di Pasadena, hanno messo a punto un sistema di lenti acustiche non lineari in grado di produrre impulsi sonori compatti che potrebbe essere utilizzato per produrre un… Continua a leggere Proiettili sonori per colpire il cancro
Un frutto per combattere il cancro al seno
L’estratto di bitter melon (Momordica charantia), un vegetale molto diffuso in India e Cina sembrerebbe in grado di favorire la morte delle cellule di cancro della mammella e di prevenirne la proliferazione. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori americani capitanati Ratna Ray, professore presso il dipartimento di Patologia dell’Università di Saint Louis.
Neuroblastoma, novità dalla ricerca
[Neuroblastoma – foto al microscopio del Dr. Maria Tsokos, National Cancer Institute] Il Neuroblastoma è uno dei tumori del sistema nervoso più diffusi in età pediatrica, è la causa del 15% delle morti oncologiche infantili, purtroppo chi è colpito dal neuroblastoma IV stadio ha pochissime probabilità di sopravvivenza che si aggirano attorno al 20%. Le… Continua a leggere Neuroblastoma, novità dalla ricerca
Laringe artificiale per tornare a parlare
Grazie a un touch sensors la CompleteSpeech (Orem, Utah) ha realizzato un dispositivo, soprannominato Palatometer (in italiano potrebbe essere chiamato “Palatometro“) in grado di “percepire” il contatto della lingua sul palato durante la parlata. Il dispositivo è stato progettato espressamente per le persone mute o con difficoltà nel parlare per ridarle nuova voce. Solo negli… Continua a leggere Laringe artificiale per tornare a parlare