Ricaricare il cervello con deboli scosse elettriche per migliorare le performance e combattere l’invecchiamento. La tecnica italiana nasce da una idea del Prof. Alberto Priori, direttore del Centro di ricerca per le neuronanotecnologie e la neurostimolazione dell’IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano. La stimolazione continua di particolari aree del cervello con deboli correnti elettriche applicate alla cute migliora memoria e tempi di reazione. Io personalmente mi sono sottoposto a questo test. La corrente è quasi impercettibile e dopo una stimolazione a riposo di alcune aree ben definite della corteccia, ci si cimenta in un test interattivo per studiare la velocità di presa di decisione. Alla base, la relazione che interpone la neurostimolazione sulla suscettibilità neuronale e l’aumento di performance in fase cognitiva. Il fine è quello di un’applicazione dignostico-terapeutica per poter testare e aiutare la plasticità neuronale in quei pazienti che sono stati colpiti da gravi lesioni corticali, come nel caso di stroke, ischemia, ictus, emorragie. Il gruppo di ricerca sta cercando persone per i test, di età compresa tra i 20 e i 30 anni. [Dipartimento di Scienze Neurologiche – Policlinico di Milano]
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