Carly Fleischmann è una di quelle donne che potrebbe essere eletta a vessillo di quel forbito gruppo di persone nel mondo che traggono vero e sostanziale giovamento dall’uso di un personal computer. Questa donna soffre di un autismo tale da renderle impossibili le comunicazioni -cosiddette- convenzionali; la grande scoperta è stata quella di vedere che riusciva a sfruttare le potenzialità di una tastiera, senza alcun problema. I genitori hanno raccontato che circa due anni fa, mentre stavano lavorando con la ragazza al computer tramite immagini e simboli, ha iniziato a “parlare” in modo autonomo. Il racconto si dilunga dettagliando l’emozione del momento, quando hanno visto una persona per loro importante, fino a quel momento impossibilitata ad esprimersi, cominciare a renderli partecipi dei propri pensieri sfruttando un foglio elettronico e la tastiera. La cosa interessante, oltre la storia personale sicuramente degna di nota, è che dall’interno è possibile finalmente conoscere le vere e precise sensazioni di una persona autistica (anche se chiaramente le percezioni variano con la gravità ): i rumori resi strani, forse dalla percezione della malattia su di se, oppure le gambe spesso informicolate e accaldate (lei usa proprio il termine “on fire” – in fiamme, ndr). Sarebbe ancor più bello se si tentasse anche su altri casi di trovare simili ed equivalentemente efficaci sistemi di comunicazione, che annullino il gap. [via neatorama]
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