Un team di 17 ricercatori del J. Craig Venter Institute (JCVI) ha creato in laboratorio la più grande sequenza di DNA artificiale sintetizzando e assemblando le 582.970 coppie di basi del genoma del Mycoplasma genitalium (un batterio). Si tratta della prima volta al mondo che la sequenza completa di un essere vivente viene totalmente realizzata da mani umane in un laboratorio. Craig Venter, ideatore e direttore del JCVI, è il biologo che per primo completò il sequenziamento del genoma umano e che recentemente (circa 3 mesi fa) ha fatto parlare di sé per aver creato in laboratorio il primo cromosoma artificiale. Ora si è spinto oltre, creando un DNA completo dello stesso batterio, ma la cosa che più spaventa la comunità scientifica è la richiesta di copyright sulla vita artificiale. Il procedimento per la sintesi spiegato a parole potrebbe sembrare quasi banale, ma la realizzazione pratica è costata molti anni di ricerca e duro lavoro da parte di molti scienziati nel mondo. I ricercatori hanno realizzato frammenti di DNA, uniti poi tra loro a formare sequenze sempre più grandi tramite un nuovo metodo vincente, sviluppato sempre da loro, che sfrutta il processo naturale di ricombinazione omologa usato dalle cellule per riparare eventuali danni ai cromosomi. Così, sfruttando questo processo, i vari segmenti prodotti sono stati uniti a formare la sequenza di DNA del batterio. Ogni frammento di DNA rappresenta una specie di mattoncino composto da 5-7000 coppie di basi azotate osservate di volta in volta grazie a marker dell’acqua. L’ultimo step è l’inserimento del lungo filamento di DNA formato, come accennato prima, da oltre 580.000 coppie di basi all’interno di una cellula – batterio vivente. Il primo passo significativo verso la vita artificiale.
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