Per i medici che hanno studiato il problema, sembrerebbe proprio che il miglior posto per la somministrazione dei vaccini sia sotto la lingua. Questa proposta è molto interessante per due motivi principalmente: il primo è sicuramente l’assenza dell’ago che per pazienti agofobici è un problema abbastanza sentito e il secondo è la facilità e l’immediatezza dell’entrata in circolo del vaccino grazie all’elevato numero di vasi sanguigni presenti sotto lingua. Infatti, se così non fosse, il farmaco finirebbe inevitabilmente nello stomaco dove sarebbe presto degradato senza apportare alcun beneficio per l’organismo. I ricercatori hanno testato il metodo -ancora in via sperimentale- nei topi da laboratorio per determinare come stimoli il sistema immunitario, verificando che due dosi di virus influenzale inattivato conferiscono una buona protezione contro l’infezione. Il ricercatore Song Joo-Hye, insieme ai suoi colleghi dell’International Vaccine Institute (IVI), ha scoperto che la somministrazione sublinguale di un vaccino sperimentale contro l’influenza è molto efficace nella protezione dell’organismo, almeno nel modello animale e presto potrà arrivare anche nell’uomo. Si è anche visto che questo di vaccini oltre a non impiegare aghi, percorrono un itinerario sublinguale che non permette ai virus di spostarsi nel sistema nervoso centrale, una delle maggiori complicanze se pur rara ma potenzialmente nociva della vaccinazione intranasale spray. Che i vaccini sublinguali siano davvero il futuro lo dimostrano le varie ricerche compiute da diversi gruppi di ricerca in tutto il Mondo. Ad esempio in Francia un vaccino sublinguale contro il colera è stato da poco sperimentato con successo su 48 volontari. [via e foto telegraph]
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