Alla Aachen University Clinic, insieme alla tedesca Fraunhofer Institute for Microelectronic Circuits, stanno studiando e producendo un impianto epiretinico per tutti coloro che soffrono di retinite pigmentosa. La retinite pigmentosa, anche detta RP, è una malattia genetica che colpisce l’occhio e che porta ad una riduzione della vista in orari notturni, riferibile alla tipica visione a cannocchiale o addirittura -nei casi più gravi- alla cecità . Al momento chi accusasse i sintomi tipicamente riconducibili a questa malattia si sentirebbe dire che non v’è alcun tipo di soluzione al momento, pur potendo intervenire per rallentare il manifestarsi delle accezioni più gravi dei sintomi. La protesi in studio troverebbe posizione sulla retina del paziente e sarebbe in grado di ricevere sia il segnale video che l’energia elettrica necessaria per il suo funzionamento in modalità “senza fili”. Al momento il dispositivo è dotato di 25 differenti elettrodi, collegati a cellule gangliari: il risultato è ben lungi dall’esser un’immagine, quanto più una serie di pattern che vengono recepiti in modo abbozzato. Il punto di forza è lavorare -è stato calcolato- sul 30% dei gangli che si stimano non si degenerino nel decorso della retinite pigmentosa. Vedremo nei prossimi mesi se questi traguardi miglioreranno ulteriormente. [via medgadget | foto rdmag]
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