Non tutti forse ne sono al corrente ma i tumori al cervello o cerveletto ora si possono curare con l’innovativa radiochirurgia stereotassica (anche se all’estero viene praticata da più di 20 anni). La radiochirurgia stereotassica può essere adatta solo per le forme tumorali ancora di piccole dimensioni. La radiochirurgia stereotassica è applicabile sia al tumore del cervello che del corpo, primario o metastastatico, ed è un trattamento indolore e non invasivo. La metodica fu sviluppata nel prestigioso Karolinska Institute di Stoccolma negli anni ’80, ed è stata poi diffusa in Giappone e negli U.S.A. Promotore della tecnica negli Stati Uniti è il Dr. Gil Lederman, Direttore dal 1987 al 2004 del Dipartimento di Radiation – Oncology (radioterapia – oncologia) del Cabrini Medical Center sito a New York. Il prof. Veronesi in un’intervista a questo proposito ha detto: “La radiochirurgia stereotassica è una metodica di irradiazione assistita dal computer. Nata per i tumori o malformazioni cerebrali, riesce a individuare, senza aprire la scatola cranica, l’esatta forma e localizzazione di un volume dentro la sostanza cerebrale. La metodica stereotassica prevede tre fasi. Prima dell’intervento, si deve “mappare” il cervello con i sistemi di imaging a disposizione. Il paziente viene perciò sottoposto a tomografia computerizzata, risonanza magnetica, tomografia a emissione di positroni, dopo averne fissato la testa a un cerchio rigido (detto “casco stereotassico” o “collimatore”) che serve a fornire i sistemi di riferimento da riportare nelle immagini ottenute. Lo stesso “casco” sarà indossato al momento dell’intervento”. Tra i centri più qualificati in cui si pratica in Italia c’è la Struttura ospedaliera di Terni, dove vi consigliamo di rivolgervi e farvi seguire dal dott. Giorgi, dove per altro si paga solo il ticket. Un’altra struttura dove è praticata è l’Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano.
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