Dei ricercatori californiani sono convinti di aver sviluppato una “bomba molecolare intelligente”, capace di bloccare la diffusione nelle cavie da laboratorio del cancro al Pancreas e ai reni, causando come effetti indesiderati solo febbre. Il team della University of California, San Diego, ha realizzato un farmaco anti-cancro costituito da nanoparticelle che riconoscono una particolare molecola di superficie (biomarker) chiamata integrina avB3. Questa proteina è responsabile della rapida espansione delle masse tumorali, in quanto permette la formazione rapida di vasi sanguigni utilizzati poi per portare maggiori quantità di nutrimento alle cellule cancerogene, che -ricordiamo- hanno un metabolismo accelerato rispetto al normale. Il farmaco, a una prima analisi, sembrerebbe molto efficace nel trattamento delle metastasi perché, a differenza della chemioterapia, non va a distruggere il tessuto sano. Le nanoparticelle sono costituite da un polimero lipidico che funge da supporto al noto farmaco doxorubicina (agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali), attualmente di difficile somministrazione a causa degli effetti secondari dovuti alle elevate dosi che occorre iniettare al paziente affinché si abbia un risultato soddisfacente. Se lo studio venisse confermato, si avrebbe un ottimo farmaco da usare in dosi ridotte, e quindi meno tossiche per il paziente, ma con ottime possibilità di curare positivamente la metastasi. [maggiori informazioni]
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