Alcuni ricercatori del Dipartimento di Anatomia e Neurobiologia dell’Università di Irvine hanno identificato degli hub naturali, un piccolo numero di neuroni altamente collegato, che si formano nell’ippocampo durante il periodo di transizione durante l’affezione epilettogena. Ossia durante il passaggio da un cervello sano ad un cervello affetto da sindromi epilettiche. L’aumento del numero di connessioni fra questi neuroni, tramite questi hub neuronali, ha dimostrato amplificare i segnali a un tale grado da travolgere tutte le reti cerebrali, che portano poi alle crisi epilettiche. La struttura di un cervello epilettico differisce sostanzialmente da quella di uno sano, e la scoperta di questo hub di rete neuronale potrebbe far capire come si sviluppa l’epilessia. Attraverso l’attuazione di misure terapeutiche che possono selettivamente colpire le cellule bersaglio di questi hub, si potrebbe essere in grado di creare un nuovo trattamento per l’epilessia. I ricercatori hanno utilizzato un modello informatico per simulare le lesioni dell’ippocampo, la regione del cervello coinvolta in molteplici forme di epilessia, per creare questi network che simulano un cervello epilettico, e hanno trovato un maggior numero di neuroni hub che promuove l’insorgenza delle crisi. Attraverso il confronto di questo modello con il modello animale precedente, per gli studi sull’epilessia, hanno individuato i nodi della rete che funzionano come conduttori per le convulsioni. I ricercatori del Centro ricerca per l’epilessia dell’Università di Irvine hanno poi aggiunto che studi precedenti avevano già rivelato l’esistenza di questi hub, ma senza definirne il loro ruolo. Questo studio è un grande esempio di integrazione di dati provenienti dall’informatica biomedica con la ricerca clinica di base per poter anticipare e curare le malattie e i disturbi come l’epilessia. L’epilessia colpisce più di 50 milioni di persone in tutto il mondo. Essa è caratterizzata dalla comparsa di spontanee ed imprevedibili crisi, che possono interferire con la vita quotidiana, essere pericolose, e portare alla morte di alcune cellule cerebrali. Mentre il maggior numero di informazioni disponibili in merito alle anormale epilettiformi delle reti neuronali, i meccanismi fondamentali, che coinvoinvolgono sia gli elementi genetici che criptogenici, non sono del tutto ancora comprensibili. [via e foto neuroengineering.upenn]
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