Arriva da New York la notizia che lo scheletro svolge un ruolo importante nella regolazione dello zucchero nel sangue. La scoperta, pubblicata sulla rivista scientifica Cell, è molto importante perché può portare allo sviluppo di farmaci più mirati per il diabete di tipo 2, disfunzione molto comune nel mondo occidentale che prevede un’alterazione nell’assorbimento del glucosio. Guidati da Gerard Karsenty, presso la Columbia University Medical Center, i ricercatori hanno scoperto che la distruzione di osso vecchio (riassorbimento) è necessario per mantenere un sano livello di glucosio nel sangue. Il riassorbimento è un processo che si verifica normalmente nel corso della vita per far posto al nuovo osso, la squadra di Karsenty ha però scoperto che esso agisce anche per stimolare il rilascio di insulina nel sangue e migliorare l’assorbimento di glucosio nelle cellule di tutto il corpo. I risultati suggeriscono che, per alcune persone, il diabete si possa sviluppare da cambiamenti nello scheletro, e che i farmaci per la stimolazione dei pathway ossei possano stimolare l’insulina cosi da migliorare la condizione dei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Il primo indizio che lo scheletro può avere un ruolo importante nella regolazione del glucosio nel sangue è apparso nel 2007 quando Karsenty ha scoperto che un ormone rilasciato dalle ossa – noto come osteocalcina – possa regolare i livelli di glucosio. Osteocalcina attiva la produzione di insulina nel pancreas e migliora la capacità delle altre cellule di assorbire il glucosio. Entrambi questi processi non sono perfettamente funzionanti in caso di diabete di tipo 2. L’articolo, presentato adesso su Cell, rivela che l’osteocalcina non può agire fino a quando le cellule che degradano l’osso non iniziano a lavorare, attivando il processo di riassorbimento. E’ solo a tal punto che l’osteocalcina inattiva viene convertita nella forma attiva grazie all’aumento dell’acidità intorno all’osso. Identificando la stretta connessione esistente tra il metabolismo energetico e fisiologico dello scheletro – in questo caso tra insulina e osteocalcina – questo nuovo studio sottolinea ulteriormente la ricchezza di funzioni fisiologiche esercitata dallo scheletro. La scoperta rafforza ulteriormente l’idea che il diabete potrebbe essere trattato aumentando il livello di osteocalcina nel corpo. Inoltre, i ricercatori hanno suggerito che poiché la maggior parte dei farmaci per il trattamento di un’altra condizione, l’osteoporosi, lavorano inibendo il riassorbimento osseo, questi possano causare la riduzione dell’attivazione di osteocalcina e di conseguenza anche l’intolleranza al glucosio. “Questa ricerca ha importanti implicazioni sia per i pazienti con diabete che con osteoporosi”, ha concluso Karsenty. “In primo luogo, questa ricerca dimostra che l’osteocalcina è coinvolta nel diabete, in secondo luogo, le ossa, e in particolare la produzione di osteocalcina, possono diventare un nuovo bersaglio nel trattamento del diabete di tipo 2.” Infine: ”Per le persone con osteoporosi, la preoccupazione è che il trattamento comune con bisfosfonati, inibendo il riassorbimento osseo, possa aumentare l’incidenza di intolleranza al glucosio, che rappresenta il primo passo verso l’insorgenza del diabete. Al riguardo però, sono necessarie ulteriori ricerche”. Fonte: http://cumc.columbia.edu/news/press_releases/Breakdown_Bone_Keeps_Blood_Sugar.html
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