I latti fermentati addizionati di fitosteroli sono in grado di abbattere di circa il 10% il livello di colesterolo cattivo in soggetti con moderata ipercolesterolemia. Lo dimostra la prima metanalisi compiuta su circa 400 persone che ha analizzato i risultati di 3 lavori già pubblicati in letteratura sull’effetto di un latte fermentato con aggiunta di 1,6 g di steroli vegetali. I dati sono stati presentati oggi, nel corso del XV International Symposium on Atherosclerosis (ISA), che si è tenuto a Boston. “Il lavoro è il primo che si basa su circa 400 pazienti avendo raccolto i risultati di tre dei più significativi studi disegnati per analizzare l’effetto dei fitosteroli sulla colesterolemia, e specialmente della frazione legata alle lipoproteine LDL (colesterolo LDL, o LDL-C)” ha dichiarato Alberto Notarbartolo, Ordinario di Medicina Interna Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Palermo “I risultati della metanalisi dimostrano ancora una volta come l’alimentazione funzionale giochi un ruolo di grande importanza nelle strategie di prevenzione contro il principale fattore di rischio cardiovascolare : il colesterolo. L’utilizzo di fitosteroli contenuti nei latte fermentati come Danacol sui quali i 3 lavori si basano è, infatti, in grado di ridurre senza alcun tipo di rischio lo LDL-colesterolo mediamente del 10%”. La metanalisi si è basata su 3 studi multicentrici condotti con la stessa metodologia utilizzata per prodotti farmaceutici (randomizzati,controllati con placebo e a doppio cieco), tra Francia, Spagna e Italia che hanno valutato da tre a sei settimane l’effetto di un latte fermentato addizionato di 1,6 g di fitosteroli sul livello di colesterolo in una popolazione di pazienti che presentavano una ipercolesterolemia moderata. Ma la lotta contro il colesterolo – e quindi contro uno dei principali rischi per il cuore – si deve combattere giorno per giorno, con costanza se si vogliono ridurre i futuri eventuali cardiovascolari. “Se un aiuto consistente viene dagli alimenti funzionali come Danacol è necessario però inserire il suo utilizzo all’interno di un programma basato su alimentazione e stile di vita salutare. Nei casi di colesterolemia non lieve, oltre i 240 mg/dL, o in presenza di un rischio coronarico globale alto, cioè dove siano presenti altri fattori di rischio importanti come la ipertensione arteriosa, il diabete o la storia di un precedente evento cardiovascolare, è necessario rivolgersi al proprio medico ed eventualmente ricorrere a rimedi farmacologici” conclude Notarbartolo. I fitosteroli I fitosteroli sono molecole di natura sterolica, componenti normali e naturali della cellula vegetale. I fitosteroli sono analoghi strutturali e funzionali del colesterolo, la minima differenza, dovuta ad un metile o ad un etile nella catena laterale, ne influenza fortemente l’assorbimento intestinale. In natura se ne conoscono circa 40 e si trovano in particolar modo negli oli vegetali, nella frutta secca e in alcuni semi e legumi. La loro quantità è correlata al contenuto in grassi dell’alimento. L’apporto alimentare varia con la composizione della dieta tra i 150 e i 400 mg/die ed è notevolmente inferiore ai 1600-2000 mg/die usati nei trattamenti ipocolesterolemizzanti.
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