Lo Studio, presentato nell’ambito dell’undicesima conferenza internazionale MBCC sul tumore al seno organizzata dall’Istituto Europeo di Oncologia a Milano (IEO), ha dimostrato un beneficio clinico nella terapia dei tumori usando come bersaglio la chemiosensibilità delle cellule tumorali circolanti, piuttosto che le attuali terapie che hanno come bersaglio il tumore primitivo. Il modello comunemente accettato della diffusione tumorale a distanza nella neoplasia mammaria si basa sulla presenza di cellule tumorali circolanti in grado di dare origine a depositi di cellule tumorali disseminate nei vari distretti. Da alcuni anni sono disponibili metodiche per la determinazione del numero delle cellule circolanti e le evidenze ad oggi disponibili permettono di ridefinire l’approccio terapeutico alla malattia avanzata riducendo ad esempio l’esposizione per lungo tempo a cure inefficaci ed aprono una nuova era nello sviluppo delle terapie personalizzate. Questo studio se prospetticamente validato, potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era nella terapia dei tumori. L’analisi genotipica e fenotipica delle singole cellule circolanti contribuisce a definire il modello delle cellule tumorali, ad ampliare le conoscenze nella biologia dei tumori e contribuisce a disegnare nuovi trattamenti e nuovi indicatori di efficacia. Le cellule tumori circolanti potrebbero rappresentare le cellule che sostengono la metastatizzazione in quanto più resistenti ai trattamenti chemioterapico convenzionali. Pertanto una terapia mirata sulla caratterizzazione molecolare delle cellule circolanti potrebbe portare ad un beneficio clinico superiore sia per ciò che riguarda la chemioterapia che l’ormonoterapia.
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