Prevenire infarto e ictus attraverso la meditazione trascendentale: è questa la nuova terapia proposta dall’American Heart Association. Durante il congresso dell’associazione sono stati riportati i risultati di uno studio che ha coinvolto duecento soggetti a rischio di malattie coronariche; in nove anni i pazienti, sotto la guida di esperti di meditazione, hanno imparato a respirare corretteamente e a rilassarsi, abbassando i valori di ipertensione e riducendo il rischio di infarto del 47%. Il rischio di malattie cardiovascolari è correlato a fattori ambientali e psicosociali, come il lavoro, l’isolamento e alcuni tratti della personalità . In particolare, gli stress possono influenzare i livelli di colesterolo e della pressione sanguigna, fattori coinvolti in patologie come infarto e ictus. Anche se è difficile misurare in modo specifico lo stress emotivo e psicologico e ogni persona reagisce alle situazioni di tensione fisica e mentale in modo diverso, gli studi finora condotti hanno dimostrato che la meditazione trascendentale riduce non solo l’ipertensione, ma anche lo stress psicologico, la resistenza all’ormone insulina e la formazione delle placche aterosclerotiche: tutti fattori coinvolti nella generazione delle malattie del cuore. Recentemente il National Heart, Lung, and Blood Institute (NHLBI) americano ha annunciato il finanziamento di un nuovo studio dei ricercatori del Columbia University Medical Center di New York in cui verrà approfondito in che modo le tecniche di meditazione trascendentale possano aiutare gli individui affetti da malattie coronariche. Attraverso una tecnica estremamente avanzata, la tomografia ad emissione di positroni (PET), sarà possibile studiare in modo non invasivo il flusso del sangue al cuore e, quindi, quantificare l’effetto della riduzione dello stress su queste patologie. Fino ad oggi la riabilitazione dei pazienti reduci a infarto o sottoposti a by-pass coronarico ha previsto un’attività fisica controllata e l’adozione di un appropriato stile di vita, senza includere uno specifico programma di riduzione dello stress. Secondo Elizabeth Nabel, direttore del NHLBI, “il finanziamento permetterà di valutare la meditazione trascendentale come uno strumento promettente nella prevenzione dell’infarto e delle morti associate a patologie coronariche. Questa ricerca è importante perché sappiamo che forti stress emozionali possono condurre a condizioni come l’aritmia e l’ipertensione”.
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