Un nuovo studio pubblicato dalla versione online di Science spiega perché il nuovo ceppo del virus H1N1, responsabile dell’influenza suina, si diffonde in modo inefficiente: le proteine virali che dovrebbero garantire l’interazione con le cellule del sistema respiratorio lo fanno troppo debolmente. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , dal momento della sua comparsa il virus dell’influenza suina ha infettato più di 70 mila persone. Lo scorso 11 giugno l’allerta è stata fissata al livello 6, corrispondente allo stato di pandemia; ciò non correla con un aumento della gravità , quanto, piuttosto, con l’estensione geografica della diffusione. Benché questi dati possano sembrare allarmanti, il nuovo ceppo H1N1 si è diffuso meno efficientemente di quanto abbiano fatto altri virus influenzali. Nello studio effettuato dal team di Ram Sasisekharan e Terrence Tumpey al Massachusetts Institute of Technology e al National Center for Immunization and Respiratory Diseases di Atlanta, il virus H1N1 è stato confrontato con quelli responsabili di altre influenze stagionali, fra cui quello che ha causato l’epidemia del 1918; è stata, così, rilevata una minor efficienza nel legame tra una proteina di superficie del virus dell’influenza suina, l’emagglutinina e molecole specifiche presenti sulle cellule dei tratti respiratori, i recettori alpha 2-6. Inoltre, è stato analizzato il gene PB2, che controlla la replicazione del virus nella cellula infettata ed è stato, così, dimostrato che il nuovo ceppo H1N1 non possiede la sua versione necessaria per una trasmissione efficiente. Tuttavia, i virus influenzali sono noti per la loro capacità di mutare rapidamente; è, quindi, possibile che la nuova variante di H1N1 possa acquisire una mutazione che aumenti la sua capacità di legame. Inoltre altri lavori condotti da Sasisekharan hanno rivelato che questo virus è estremamente variabile nelle proteine che sono il bersaglio dei vaccini attualmente a disposizione e che è sufficiente una singola mutazione per compromettere l’efficacia del Tamiflu, farmaco comunemente utilizzato per combattere l’influenza. Secondo l’autore, “dobbiamo fare molta attenzione all’evoluzione di questo virus”. Fonte: Maines T et al, Transmission and Pathogenesis of Swine-Origin 2009 A(H1N1) Influenza Viruses in Ferrets and Mice. Science. 2007 Feb 2;315(5812):655-9. [foto wikipedia, Epidemia della febbre suina del 2009]
Potrebbe interessarti
Influenza A, Roma capitale del contagio italiano
Roma, capitale di Italia, si è aggiudicata con i suoi 136 casi di influenza A, il primato italiano di contagi. La colpa potrebbe essere attribuita al turismo, un crogiolo di persone che vanno e vengono all’estero e dall’estero e che fanno tappa per un motivo o per un altro a Roma. I medici sembrano essere… Continua a leggere Influenza A, Roma capitale del contagio italiano
Influenza Messicana e se fosse colpa di un virus di laboratorio?
Quella che per alcune settimane è stata chiamata influenza suina e che ha scatenato la psicosi contro i maiali considerati veicolo della malattia, ha poi cambiato nome in Influenza A, poi denominata influenza messicana. Il virus A/H1N1 è partito dal Messico, finora ha infettato più di 5000 persone, (nove i casi in Italia), 61 le… Continua a leggere Influenza Messicana e se fosse colpa di un virus di laboratorio?
Mappa dell’influenza suina H1N1
L’influenza suina, denominata H1N1, sta creando preoccupazioni, a volte ingiustificate, in tutto il mondo e ora il virus si sposta su internet. Qui sotto è disponibile una mappa in cui vengono riportati costantemente i dati relativi alla diffusione del virus a livello mondiale. Per ora in Italia non ci sono casi ufficiali di influenza suina,… Continua a leggere Mappa dell’influenza suina H1N1
L’epidemia non si arresta e intanto cambia nome!
Pare che H1N1, il virus responsabile dell’influenza suina, da oggi “Nuova influenza“, non voglia proprio saperne di smettere di contagiare le persone, salgono a 160 i morti, uno di questi è un bimbo di 23 mesi, il primo a morire negli USA dopo essere stato trasportato lì direttamente dal Messico. Il virus è arrivato anche… Continua a leggere L’epidemia non si arresta e intanto cambia nome!