Stimolazioni magnetiche con apposite apparecchiature al posto dei farmaci contro il mal di testa? Sembra impossibile, invece esistono già e in fase sperimentale avanzata e addirittura potrebbero essere commercializzati in tempi molto brevi. Il nuovo approccio al mal di testa è molto promettente secondo gli scienziati statunitensi, che dalla sua ha anche il vantaggio di risparmiare ai pazienti i fastidiosi effetti collaterali dei farmaci usati comunemente da milioni di persone. Le apparecchiature sulle quali ci sta concentrando maggiormente sono due: il T.M.S, Transcranial magnetic stimulation (Stimolazione magnetica transcranica) e l’O.M.S, Occipital magnetic stimulation, la stimolazione magnetica del nervo occipitale. Il TMS è un apparecchio elettromagnetico non invasivo che viene appoggiato sulla parte posteriore del capo e trasmette brevi impulsi che alterano l’attività elettrica all’interno del cervello, bloccando così l’attacco di mal di testa appena si manifesta. Il meccanismo d’azione ricorda quello dell’ elettroshock: si somministra una “scossa” ma senza dolori e senza effetti collaterali. Si è osservato che le onde elettromagnetiche andrebbero a eccitare i neuroni nel cervello portando quindi il tessuto a rinnovarsi, bloccando sul nascere il disturbo doloroso. Addirittura negli USA, con lo stesso principio, si è realizzata perfino un’apparecchiatura portatile per stimolare le funzioni cognitive come la memoria, la capacità di calcolo e alleviare la depressione. L’altra stimolazione, l’O.M.S. è più complessa: una sorta di mini-pacemaker viene collegato ad elettrodi sottocutanei sistemati sul retro del capo. La macchina invia una corrente elettrica che inibisce la formazione dell’emicrania e fa diminuire notevolmente il dolore. Gli apparecchi anti mal di testa potrebbero arrivare presto sul mercato in America. Ci sta provando l’azienda californiana Neuralieve, che, riferisce il New York Times, sta sviluppando macchinette portatili, simili a “pistole a raggi”, che dovrebbero essere commercializzate a breve. Secondo quanto riportato dal dottor Yousef M. Mohammad, neurologo dell’Ohio State University Medical Center, che ha condotto lo studio con la stimolazione magnetica T.M.S, ha ottenuto un miglioramento dei sintomi nel 74% dei casi trattati. Il trattamento non è invasivo e non sono stati riscontrati effetti collaterali. «È come se cercassimo di fermare un incendio in una foresta tagliando tutti gli alberi nel mezzo. In questo modo, il fuoco non può avanzare», spiega al New York Times il neurologo. Il T.M.S funziona proprio così, impedendo all’attacco, alle prime avvisaglie, di trasformarsi in mal di testa grave. Una nuova speranza, dunque, per la moltitudine di persone colpite dal disturbo che in moltissimi casi è invalidante: almeno 30 milioni negli Stati Uniti e sei persone su dieci in Italia anche se bisogna dire che molti esperti italiani e non solo hanno avanzato dubbi sulla reale efficacia, spiegando che molto probabilmente le guarigioni sono dovute all’effetto placebo.
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