Alcuni scienziati inglesi hanno studiato a lungo la correlazione tra il profilo biochimico dell’odore di una persona e le eventuali patologie. La pelle o meglio le informazioni date dagli odori si sono dimostrate utili per la diagnosi di patologie come il cancro, in accordo con quanto riportato da Paul Thomas della Loughborough University nel Regno Unito. Il gruppo di ricerca ha collezionato una serie di odori, composti chimici organici volatili (VOCs volatile organic compounds), dalla pelle dei pazienti usando un cerotto realizzato in polimeri di silossano (composto organico contenente silicio e ossigeno). L’odore è stato poi prelevato riscaldando il supporto e raccogliendo il gas sprigionato. Quest’ultimo è stato analizzato con delle tecniche di cromatografia e spettrometria di massa. I VOCs permettono quindi di ottenere un esame NON-invasivo del profilo metabolico di una persona, in cui si possono individuare delle alterazioni dovute a patologie in corso. Attualmente con l’odore il team è riuscito a diagnosticare correttamente il cancro della pelle. Finora l’unico modo per avere la certezza della diagnosi era quello di effettuare una biopsia (metodo invasivo) della cute. Le potenzialità di questa tecnica sono molteplici e proseguendo con gli studi si arriverà sicuramente in un futuro forse non troppo lontano ad avere uno screening completo del paziente non-invasivo (indolore), poco costoso, semplice e senza stress. [via rcs]
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