La diarrea, paura di tutti i turisti in viaggio, anche chiamata con nomi pseudo-divertenti come la “vendetta di Montezuma” o “Maledizione di Tutankhamon”, è una patologia intestinale sempre in agguato nei paesi esotici dove la presenza di agenti infettivi è maggiore. La diarrea, causata spesso dall’acqua o pietanze contaminate con batteri quali lo Staphylococcus aureus, l’Escherichia coli, la Salmonella, etc., è spesso accompagnata da altri sintomi che dipendono dal tipo di microrganismo responsabile dello stato patologico. Si può avere nausea, vomito e febbre e la diarrea può essere acquosa o sanguinolenta. In caso di ingestione di alimenti che presentano tossine batteriche, generalmente, si ha vomito, nausea e dolore diffuso di tipo crampiforme ma non molto forte. La febbre, invece, è poco frequente. La Iomai ha sviluppato un vaccino da applicare come un normale cerotto sulla pelle per prevenire la diarrea del viaggiatore. Il cerotto contro la diarrea non è ancora in vendita, ma è in fase avanzata di studio: nei test sull’uomo ha ridotto del 75% rispetto al placebo le probabilità di contrarre la fastidiosa patologia intestinale e nei pazienti colpiti ugualmente dalla malattia, si è mostrata significativamente più leggera e breve. Dei 170 turisti “volontari”, entrati a far parte della sperimentazione, dei 59 che hanno ricevuto il vaccino contro la diarrea, solo 3 hanno sofferto di diarrea moderata, mentre 23 dei 111 che hanno ricevuto il placebo hanno contratto diarree anche gravi. Secondo i dati diffusi dalla stessa Iomai, quest’anno circa 55 milioni di viaggiatori visiteranno Paesi poveri a forte presenza batterica e circa 20 milioni svilupperanno la diarrea (so che state facendo le corna n.d.r.). Il vaccino contro la diarrea agisce sulll’Escherichia coli, principale batterio responsabile dei disturbi intestinali, che contamina cibi non ben cotti o bevande. Se i risultati venissero confermati in un’ulteriore fase di sperimentazione (la terza e ultima prima della commercializzazione), potrebbe diventare un farmaco molto importante per non rovinare le tanto attese e agoniate vacanze, ma soprattutto per aiutare le popolazioni dell’Africa e America Latina in cui la diarrea è spesso la principale causa di morte.
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