Dopo aver speso tante buone parole in passato sulle potenzialità dei dispositivi RFID è ora di dar voce a un articolo della Associated Press che creerà non poche dubbi sulla loro reale utilità . Infatti, secondo alcuni esperti, il microchip RFID, impiantato sottocutaneo negli animali domestici e -da poco- anche negli umani per favorirne il riconoscimento, provocherebbe il cancro. L’articolo della AP ha destato non poche perplessità nel mondo scientifico in quanto è difficile estendere agli uomini ricerche oncologiche sviluppate negli animali e ancora non esiste una percentuale affidabile di animali senza microchip che hanno sviluppato ugualmente il tumore da equiparare. Ad ogni modo, ciò che i veterinari francesi hanno scoperto è che i tumori maligni e i sarcomi negli animali col chip spesse volte si sviluppano attorno al dispositivo stesso con una casistica del 4,1%, in altre parole un animale ogni 25 -a cui è stato impiantato il chip sottocutaneo- svilupperà il cancro. A mio avviso dati abbastanza discutibili che meritano necessariamente ulteriori approfondimenti prima di poter trarre delle conclusioni.
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