I ricercatori del Wellcome Trust Centre for Neuroimaging at University College London hanno utilizzato i computer per localizzare la materia grigia nelle immagini prodotte dalla risonanza magnetica per diagnosticare l’Alzheimer. Il nuovo software per la diagnosi computerizzata dei malati di Alzheimer non solo è più rapido, ma anche più sicuro: nei test effettuati, il computer è riuscito a identificate nel 96% dei casi la patologia neurodegenerativa. Il software impiega una tecnica di intelligenza artificiale, conosciuta con il nome di “support vector machine lineari”, per fare la classificazione delle immagini provenienti da più centri ospedalieri. L’algoritmo di self learning (auto apprendimento o forse sarebbe meglio dire di apprendimento controllato) viene istruito dall’uomo dandogli in pasto un numero consistente di immagini patologiche e altrettante di pazienti sani; dopo averle accuratamente analizzate può discernere con precisione elevata se una persona è affetta dall’Alzheimer o meno. Tecniche simili vengono attualmente impiegate con successo in molteplici campi di natura biomedica per l’analisi rapida e sicura che si può ottenere. [via medgadget | foto wellcome]
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