Una delle fonti di spesa maggiore per gli americani è diventato un dolore decisamente ricorrente anche da noi e che coinvolge soprattutto le persone legate alla tecnologia: il dolore al collo. I ricercatori dell’Università di Washington (Seattle) hanno stimato, sfruttando i dati provenienti dall’annuale sondaggio federale che coinvolge 23.000 persone, che i pazienti con problemi alla colonna vertebrale -quindi che lega sia chi soffre di male al collo che chi sente “semplici” mal di schiena-, spende 2500$ in più rispetto agli altri, con un preoccupante aumento di 2000$ dal 1997. Il problema non è però contestualizzato a questo fattore: nel medesimo lasso di tempo le spese sostenute per l’acquisto di farmaci è aumentato del 171%. Martin Brook, il dottore che a capo di questo studio, in un’intervista ha posto l’accento sul fatto che se i pazienti spendono così tanto in medicinali, dovrebbero per contro ottenerne benefici evidenti. Gli analgesici nel complesso hanno avuto un picco del 423%, ma nessuno può dare risposte sulla loro effettiva efficacia a lungo termine e in caso di dolori cronici; l’unica sicurezza è che le dosi o aumentano o in breve tempo diventano “trasparenti” al corpo. Ciò che tutto il team si è ripromesso è quello di spiegare in modo chiaro che le soluzioni possono esserci, ma devono passare attraverso la consultazione di un medico e non attraverso l’assunzione di farmaci generici contro il dolore. [via efluxmedia]
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