L’ultima evoluzione a proposito di trattamento laser a bassa potenza (Low Level Laser Therapy – LLLT), è rappresentata dalla tecnica del laser endovena. Visti i positivi effetti riscontrati in vitro, dopo opportuna e misurata esposizione a laser di eritrociti (globuli rossi), macrofagi, leucociti (globuli bianchi), enzimi di membrana, emoglobina, e così via, è sorta l’idea di irradiare il sangue con opportune frequenze luminose: in tal modo, trattando e “rigenerando” un tessuto che si distribuisce a tutti i distretti dell’organismo e che è responsabile di importantissime funzioni (trasporto dell’ossigeno e dei nutrienti, eliminazione della CO2, regolazione del pH locale, regolazione del sistema immunitario, trasporto degli ormoni, ecc.), si possono ottenere effetti sistemici evidenti.
Considerando che alcune lunghezze d’onda (blu, verde) hanno un bassissimo potere di penetrazione, il loro uso per la stimolazione transcutanea non consentirebbe il raggiungimento del flusso sanguigno. Per quanto riguarda le lunghezze d’onda caratterizzate da un maggior potere di penetrazione (rosso-infrarosso), non è possibile conoscere con esattezza, né stimare con sufï¬ciente approssimazione, l’esatto assorbimento esercitato dai tessuti superï¬ciali e, dunque, non è possibile determinare la reale potenza con cui il fascio laser giunge al flusso ematico: di conseguenza, viene a mancare un presupposto fondamentale che porti il medico ad individuare il “giusto dosaggio”. Un particolare sistema, brevettato dalla tedesca “Webermedical Gmbh” e presentato con notevole successo alla “Medica Trade Fair” di Dusseldorf nel novembre 2007, consente l’inserimento di una speciale ï¬bra ottica (biocompatibile, sterile e monouso) direttamente all’interno di una vena. Il dispositivo permette di effettuare una vera e propria “infusione di fotoni”, che dovrà essere eseguita -come detto- considerando la qualità dell’infusione (lunghezza d’onda) e la quantità (intensità dell’energia e tempo di somministrazione): così come è possibile portare in endovena diversi farmaci e avere diversi effetti terapeutici, allo stesso modo è possibile irradiare il sangue con laser a diverse lunghezze d’onda per ottenere gli effetti desiderati. La procedura tecnica di utilizzo è simile a quella sfruttata per un banale prelievo di sangue o proprio per un’iniezione endovenosa di farmaci: si realizza un accesso venoso mediante un’apposita agocannula inserita nel braccio; successivamente, la speciale ï¬bra ottica viene fatta scorrere attraverso questa agocannula ï¬no a raggiungere il flusso sanguigno. A questo punto, la ï¬bra ottica potrà essere collegata ad uno dei diodi laser disponibili, ciascuno della propria lunghezza d’onda (405nm, 535nm, 632nm, 810nm), con diversi effetti biologici corrispondenti. La possibilità di agire a livello sistemico, andando a regolarizzare numerose funzioni dell’organismo, rende tale terapia applicabile in tutti i settori della medicina. Inoltre, inducendo questa tecnica un miglioramento della microcircolazione e un’attivazione delle capacità detossiï¬canti dell’organismo, ne risulta una migliore diffusione dei farmaci a livello dei tessuti bersaglio (maggiore efï¬cacia) ed un potenziamento del loro metabolismo e della loro eliminazione da parte dell’organismo (minori effetti collaterali e minori interazioni); dunque, le eventuali terapie farmacologiche assunte dal paziente vengono rese più valide e sicure. La terapia Laser endovena viene utilizzata con successo, in associazione alle terapie convenzionali, nelle malattie cerebro-vascolari come ictus ed ischemia cerebrale cronica, nelle malattie cardio-vascolari come cardiopatia ischemica ed ipertensione arteriosa, nelle malattie polmonari quali asma, bronchite cronica ed enï¬sema, nelle malattie autoimmunitarie (ad es. artrite reumatoide), gastrointestinali (es. pancreatite cronica, ulcera peptica), endocrine (es. diabete mellito), allergiche, infettive, oltre che nel trattamento delle ferite “difï¬cili” ischemiche e/o infette, e in qualunque tipo di danno dei tessuti molli. Esiste una vasta letteratura medico-scientifica che prova l’efficacia di questa tecnica. Una raccolta di abstracts è gratuitamente scaricabile dal sito medicalfuture.it Uno dei risultati più sorprendenti, riguarda l’impiego di questa tecnica nel trattamento delle patologie metaboliche. Nelle epatiti virali croniche, ad esempio, è possibile ottenere una normalizzazione dei parametri di funzionalità epatica ed una riduzione-eliminazione della viremia. La ï¬gura sotto mostra l’andamento temporale dei valori ematici degli enzimi epatici in una paziente affetta da epatite cronica di tipo C in terapia con farmaci antivirali: si nota la progressiva riduzione, nell’arco di 5 mesi, dei parametri citati (considerando valori normali una forbice tra 30 e 50 mg %). La stessa paziente, inoltre, risultava affetta anche da un’altra patologia metabolica: il diabete mellito di tipo 2 (incapacità dell’organismo di mantenere il glucosio del sangue al di sotto di una certo valore, caratterizzato da insulino-resistenza e deï¬cit di secrezione di insulina). Il graï¬co sotto evidenzia la normalizzazione dell’emoglobina glicata, principale parametro per il controllo di questa patologia (valori normali < 7 mg%). L’indice di Emoglobina Glicata presente nel sangue è un valore percentuale che deï¬nisce con sicurezza la qualità del controllo glicemico che il paziente ha avuto nei tre mesi precedenti al test. Un buon valore di emoglobina glicata è generalmente inferiore a 7mg, ma si stima che in Italia solo il 40% degli affetti da diabete abbia tali valori. Da questo si deduce chiaramente che il restante 60% dei pazienti non ha un buon controllo della glicemia e che quindi sarà più esposto a sviluppare complicanze renali e/o alla microcircolazione. In conclusione, il trattamento Laser endovena si pone come strumento terapeutico innovativo ad alto contenuto tecnologico a disposizione del medico e costituisce un metodo di cura scientiï¬camente validato ed efï¬cace per diverse patologie. Dr. Francesco Raggi, Dr. Giuseppe Vallesi Maggiori informazioni su LaserEndovena.com Medici, specialisti in Igiene e Medicina Preventiva, Medici Competenti del Lavoro, svolgon attività di epidemiologi, ricercatori e coordinano progetti di ricerca a finanziamento pubblico e privato. Da anni esperti nell’utilizzo di strumenti terapeutici basati su meccanismi d’azione di tipo fisico, come, ad esempio, campi magnetici a bassa intensità e frequenza (ELF) e Laser a bassa potenza (LLLT), e Laser Endovena. Sono autori di ricerche, conferenze e pubblicazioni internazionali in questo settore. Membri e soci fondatori della SIBE (Società Italiana Biofisica Elettrodinamica) e membri della EMLA (European Medical Laser Association).