Un’interessante ricerca, deliziosamente in tempo per l’estate, ha messo in luce una caratteristica estremamente positiva dell’esposizione solare. Per quanto l’abbronzatura troppo forte sia considerata uno stress per la pelle, è emerso dai centri studio dell’Università di Boston (che ha fatto la pubblicazione sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology) che due ore di esposizione solare possono diminuire del 50% il rischio di sviluppare tumori alla prostata, al seno e al colon-retto. Il merito arriva tutto dalla produzione di vitamina D. È lo stesso Patrizio Mulas, presidente dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI), a spiegarlo:
La vitamina D agisce beneficamente su tessuti differenti e in particolare sulla prostata e sul seno. Non mancano studi che rimarcano l’azione proapoptotica, antimetastatica e antiangiogenetica, antinfiammatoria e immunomodulante di questa vitamina. Sono sufficienti due ore al giorno di esposizione nelle ore meno calde, per produrre la concentrazione di vitamina D utile all’organismo. Numerose ricerche confermano la sua azione anticancro, e la relativa mancanza determina un aumento del rischio di sviluppare il tumore al colon-retto fino al 253%.
Questo non è da intendersi come il via alla “tintarella selvaggia”: il resto dei consigli, tra cui una esposizione modica (specie nei primi giorni) e una crema protettiva con adeguato filtro, sono da seguire a prescindere. [via lastampa]
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