Un team di ricercatori del Massachusetts General Hospital (MGH) ha sviluppato un dispositivo basato su un microchip in grado di isolare, numerare e analizzare le cellule tumorali eventualmente presenti in un piccolo campione di sangue. Queste cellule comunemente chiamate CTC, acronimo di Circulating Tumor Cells, arrivano nel sangue dalle masse tumorali solide e sono presenti nel rapporto 1 su un milione di cellule. Data la loro estrema rarità e fragilità finora non è stato possibile trarre informazioni dalle CTC per aiutare i medici nella diagnosi, finalmente con questo nuovo dispositivo, chiamato per l’appunto CTC-chip, è possibile monitorare, valutare e infine guidare il trattamento contro il cancro. Il CTC-chip è un concentrato di nanotecnologie, costituito essenzialmente da una piastrina in silicio, delle dimensioni di una carta di credito, su cui sono presenti circa 80.000 microscopici spot ricoperti di un anticorpo ad una proteina espressa nella maggior parte dei tumori solidi. I ricercatori hanno testato il CTC-chip su 68 volontari con 5 tipi differenti di tumori: tumore al polmone, tumore alla prostata, tumore al seno, tumore al pancreas e tumore colorettale. Sono stati analizzati 116 campioni e la percentuale di successo ha dell’incredibile: prossima al 99%. Inoltre è da sottolineare che non è stato rilevato nemmeno un falso positivo. Infine i medici hanno testato su nove di questi pazienti la correlazione tra numero di CTC rilevate e la grandezza del tumore (misurata con la TAC) in risposta al trattamento. Anche in questo caso la risposta è stata più che soddisfacente osservando una dipendenza forte e quindi comprovando l’efficacia del sistema per verificare la progressione del tumore o della cura. Nella foto realizzata col SEM (scanning electron microscope) si vede una cellula tumorale che ha aderito a un micro spot del CTC-chip.
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