Molti genitori si preoccupano oggi di permettere l’uso dei social network come Facebook o MySpace ai propri figli adolescenti. Indubbiamente è questa un’età molto particolare ma come dimostra un recente studio di psicologia dell’Università della Virginia non c’è molto da preoccuparsi: i rapporti di amicizia su internet altro non sono che un’ estensione delle dinamiche reali. Per cui per giovani ragazzi con atteggiamenti positivi nella vita normale, i mezzi che il web offre non possono che rappresentare un mezzo in più per mantenere una normale e positiva vita sociale. Il problema ovviamente, avvertono i ricercatori, si presenta per gli adolescenti che hanno problemi comportamentali e difficoltà a farsi degli amici, o che sono depressi. Questi potrebbero essere più propensi a utilizzare i social media in modo negativo, tanto da raggiungere atteggiamenti aggressivi. Lo studio, che compare nel numero di gennaio della rivista Developmental Psychology, è stato condotto su 172 ragazzi tra i 13 e 14 anni. Prima di tutto si è valutata la qualità e la quantità delle relazioni dei vari ragazzi in età adolescenziale, successivamente, circa otto anni dopo, le interazioni e la qualità delle amicizie sono state ri- analizzate tramite Facebook e MySpace. Si è notato che i giovani più adeguati socialmente durante l’adolescenza avevano una maggiore probabilità di utilizzare i social network a 20 anni, indipendentemente da età , sesso, etnia o dal reddito dei genitori, e che, nel complesso, i modelli di qualità di amicizia e di adeguamento comportamentale adolescenziale continuato in età adulta. A differenza dei ragazzi con problemi sociali, i quali risultano meno inclini a usare mezzi di comunicazione on-line. L’uso di Facebook e MySpace è molto diffuso durante l’adolescenza e in linea di massima si può concludere che essi rappresentino solo un nuovi mezzi di comunicazione, non necessariamente negativi. Dunque è compito dei genitori cercare di essere coinvolti e di comprendere il mondo on-line dei propri figli nello stesso modo in cui vorrebbero capire ogni altro aspetto della loro vita.
Potrebbe interessarti
Un semplice “grazie” per migliorare i rapporti
Esprimere gratitudine è salutare non solo per chi si sente dire “grazie”, ma anche per chi lo dice. Una nuova ricerca, pubblicata online da Psychological Science, ha dimostrato che le espressioni di riconoscenza rafforzano i rapporti facendo sentire la persona che ringrazia più responsabile del benessere dell’altro. Gli autori dello studio, Nathaniel Lambert, ricercatore dell’Università … Continua a leggere Un semplice “grazie” per migliorare i rapporti
Psicologia: la sensibilità è scritta nei geni
Anche l’emotività ha basi genetiche. Lo dimostra una ricerca condotta presso l’Università della California di Los Angeles, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Secondo gli scienziati sarebbe il gene Oprm-1 a regolare l’intesità della risposta al rifiuto sociale, facendo sì che ognuno di noi reagisca in… Continua a leggere Psicologia: la sensibilità è scritta nei geni
La gelosia corre sul web
C’è chi dice che gelosi si nasce, ma un nuovo studio pubblicato da CyberPsychology & Behavior, rivista che analizza l’impatto di Internet e della realtà virtuale sul comportamento e la società , dimostra come la continua esposizione tramite web a informazioni relative alle relazioni sociali del proprio partner aumenta la gelosia. Non solo, la continua ricerca… Continua a leggere La gelosia corre sul web