Vegetariani: eliminare la carne protegge solo da alcuni tipi di cancro

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I benefici del consumo di frutta e verdura sono largamente riconosciuti; fra questi vi sono effetti protettivi nei confronti dello sviluppo di alcune forme di cancro. Tuttavia, una ricerca pubblicata dal British Journal of Cancer ha rivelato che alcuni tipi di tumore sono più frequenti nei vegetariani che nei consumatori di carne. Lo studio, condotto dai ricercatori dell’università  di Oxford, ha coinvolto 61566 individui, raggruppati in mangiatori di carne, consumatori di pesce (ma non di carne) e vegetariani, in cui è stata analizzata la frequenza di comparsa di tumori di diverso genere; l’incidenza totale nei consumatori di pesce e nei vegetariani è risultata significativamente minore che fra i mangiatori di carne. Il risultato più significativo è quello riguardante il rischio relativamente basso per i vegetariani di sviluppare tumori nei tessuti linfatici ed ematopoietici (cioè che producono gli elementi del sangue); inoltre anche la frequenza di tumore allo stomaco è parsa significativamente maggiore fra i consumatori di carne che fra i vegetariani. Viceversa, in questi ultimi è stata osservata una maggiore incidenza del cancro alla cervice, mentre il tumore alle ovaie è significativamente meno frequente fra i consumatori di solo pesce. In passato è stato ipotizzato che il consumo di carne possa aumentare il rischio di sviluppare diversi tipi di cancro; ad esempio, è nota l’associazione tra una dieta ricca di carne e i tumori al colon retto, all’esofago, allo stomaco, al pancreas, al polmone, all’endometrio e alla prostata. In particolare, per quanto riguarda i cancri allo stomaco e alla vescica le ragioni di questa maggiore predisposizione sono state attribuite alla presenza nella carne di composti N-nitrosi e nitrosamine; perciò è probabile che una dieta che la esclude possa essere associata ad una riduzione del rischio di sviluppare questi tipi di cancro. Per altre neoplasie, come il tumore alle ovaie, non è, invece, ancora possibile stabilire i fattori alla base delle differenze riscontrate tra consumatori di carne e non-consumatori. Secondo gli autori, “questi risultati devono essere interpretati con cautela. Analisi più dettagliate su singoli siti in cui si sviluppa il cancro saranno necessarie per studiare, ad esempio, se le differenze osservate possono essere correlate a particolari tipi di carne o ad altre caratteristiche dell’alimentazione e dello stile di vita dei non-consumatori di carne di cui non è stato tenuto conto in questo studio”. In generale, i dati raccolti confermano gli effetti benefici di una dieta povera di carne: mentre nella popolazione totale il 33% circa degli individui rischia di sviluppare un cancro, tale probabilità  si riduce al 29% nel caso di chi non mangia carne. Fonte: TJ Key et al., Cancer incidence in British vegetarians. British Journal of Cancer (2009) 101, 192 – 197 [foto Wikipedia]

Publicato: 2009-07-08Da: Marketing

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