Il tumore dell’ovaio è uno dei più terribili: la diagnosi ritardata, quando la malattia è già in fase avanzata, causa la morte di 7 donne su 10. Questo tumore rimane praticamente invisibile al sistema immunitario per parecchio tempo, tanto da avere il tempo di espandersi indisturbato. La causa è da rintracciare in alcune sostanze grasse contenute nelle secrezioni tumorali, le asciti, che si accumulano nelle vicinanze dell’ovaio malato e che formano una specie di schermo oltre il quale le cellule del sistema immunitario incaricate di riconoscere i focolai di infiammazione, le cosiddette natural killer (NK), non riescono a vedere. I test immunologici rivelano come la tattica messa in opera dal tumore per sfuggire al controllo abbia come oggetto una specifica proteina, CD1d, indispensabile per l’attivazione delle cellule NK. I lipidi prodotti dal tumore bloccano questa proteina in maniera rapida e prolungata, silenziando di fatto il controllo immunologico. È la prima volta che viene dimostrato un effetto clinico delle asciti sulle cellule NK e che viene descritto il ruolo di regolazione dei lipidi nella progressione del cancro. Il meccanismo, quindi, che permette al cancro di passare inosservato ad uno dei principali check point della risposta immunitaria, aprirà l’opportunità di sviluppo di farmaci che riescano ad attivare le cellule NK attraverso la proteina CD1d.
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