Una donna di 42 anni ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Human Fertilisation and Embryology Authority per avviare l’inseminazione artificiale con gli spermatozoi del marito morto. La coppia, che prima della morte prematura dell’uomo tentava di dare un fratellino o una sorellina alla loro bambina, si era rivolta presso un centro di inseminazione artificiale per un consulto, pochi giorni dopo l’uomo morì e la donna volle che fosse prelevato e conservato lo sperma del marito per avviare poi l’inseminazione. Sono sorti alcuni problemi di carattere giuridico, etico, medico, la donna non avrebbe infatti a sua disposizione un testamento del marito, nè tanto meno un consenso verbale, tuttavia presto negli Usa verrà praticato l’intervento, che è stato negato in Gran Bretagna, paese d’origine della donna. Le ragioni etiche sono connesse al fatto che questo bambino non nascerebbe da un atto d’amore e soprattutto nascerebbe da un padre morto, il cui sperma è stato congelato. Esistono numerosi casi di inseminazione effettuata con sperma congelato, ma difficilmente è accaduto che questo provenisse da uomini defunti. La strada del congelamento degli spermatozoi ha aperto nuove frontiere per la fecondazione, anche nei casi in cui l’uomo ha un numero ridotto di spermatozoi oppure scopre d’avere una malattia agli stadi iniziali che potrebbe comprometterne la fertilità , in questi casi congelare lo sperma è uno dei modi migliori per assicurarsi la prole!
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