Nei giorni scorsi a Forlì il prof. Klaus Rabe, uno dei più noti pneumologi europei, ha presentato l’ecoendoscopio per indagini non invasive ai polmoni. Il quarto giorno del primo corso residenziale sul mediastino (Forlì dal 26 al 29 gennaio), ha ospitato il noto prof.Klaus Rabe, direttore del Dipartimento di Medicina Interna dell’Ospedale universitario di Leiden (Olanda). Il pneumologo di fama internazionale ha eseguito per gli iscritti al corso degli interventi dimostrativi in sala endoscopica, utilizzando il nuovo ecoendoscopio in dotazione all’Unità Operativa di Pneumologia Interventistica di Forlì, diretta dal prof. Venerino Poletti. In occasione di tale iniziativa formativa, l’Associazione Morgagni Malattie Polmonari e l’Associazione italiana pneumologi ospedalieri, col patrocinio dell’Ausl di Forlì, hanno consegnato al professor Klaus Rabe, il primo premio “Morgagni” per Medici e Scienziati che abbiano contribuito in modo significativo allo studio delle correlazioni anatomo-cliniche nella patologia polmonare. L’idea di istituire un premio che riconosca il valore clinico degli studi sulle correlazioni anatomo-cliniche è nata a Forlì, città che ha dato i natali a Giovan Battista Morgagni, padre della Anatomia Patologica e della Medicina Clinica. Il premio viene conferito al Prof Klaus Rabe “che in numerosi studi ha dimostrato il ruolo che può avere l’ecoendoscopia transesofagea (EUS) nella diagnosi delle patologie mediastiniche secondarie o primitive. Con questa metodica è possibile ridurre significativamente il numero di interventi chirurgici effettuati erroneamente sia a scopo diagnostiche che terapeutico”. Gli pneumologi, con l’ecoendoscopio presentato a Forlì, hanno una nuova arma per indagare lo stato di salute dei polmoni. È l’ecoendoscopia, già nota ai gastroenterologi, che attraverso l’esofago permette ai medici di esplorare il mediastino (lo spazio della cavità toracica fra i due polmoni). Pionieri di una tecnica ancora inedita in Italia sono i medici dell’Unità operativa di Pneumologia interventistica di Forlì. Il centro di riferimento delle malattie polmonari diretto dal prof. Venerino Poletti ha aggiunto al suo patrimonio tecnologico, che già annovera un ecografo endobronchiale lineare donato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, un endoscopio hi-tech che permette di effettuare diagnosi “soft” risparmiando al paziente interventi chirurgici a scopo diagnostico come la mediastinoscopia. Non solo: l’ecoendoscopia, con la sua panoramica sul mediastino, è in grado di individuare la presenza di un tumore in quell’area e di guidare gli pneumologi al percorso terapeutico più appropriato. «I vantaggi? Nei due terzi dei casi si evitano interventi chirurgici poco utili ai fini terapeutici», spiega Poletti. L’ecoendoscopia, aggiunge, «ha oggi due autostrade da percorrere per esplorare il mediastino e ci offre due punti di vista per rendere le nostre diagnosi sempre più precise. Non solo la via tracheobronchiale, già battuta dagli pneumologi, ma anche quella esofagea». L’ecoendoscopio utilizza «innocui ultrasuoni emessi da trasduttori, mentre un processore integra le onde sonore riflesse dai tessuti (echi) per generare un’immagine bidimensionale».
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