La seconda Giornata nazionale per la lotta all’Alzheimer organizzata da Confartigianato Persone lo scorso 28 marzo, si è conclusa con la massiccia partecipazione dei cittadini: in 150mila hanno riempito i gazebo informativi allestiti in 120 comuni italiani. Fabio Menicacci, segretario nazionale Anap Confartigianato annuncia: «Stiamo lavorando alla pubblicazione di un volume con i risultati della ricerca scientifica e del rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato». La seconda Giornata nazionale per la prevenzione dell’Alzheimer ha portato più di 150mila cittadini nelle piazze di oltre 120 comuni italiani, tra capoluoghi di provincia e piccoli centri. Migliaia i questionari raccolti presso gli stand dell’Anap e dell’Ancos, le due sigle di Confartigianato Persone che hanno organizzato la manifestazione “Senza ricordi non hai futuro non permettere all’Alzheimer di cancellare il tuo domani” in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, il Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento dell’Università Sapienza di Roma e la FIMeG, la Federazione Italiana Medici Geriatri. «Possiamo affermare con soddisfazione – esordisce Fabio Menicacci, segretario nazionale dell’Anap Confartigianato – che anche questa seconda edizione è riuscita nel migliore dei modi. Lo dimostrano i numeri eccezionali ottenuti dalla manifestazione e l’entusiasmo con cui le nostre Associazioni locali hanno portato in piazza l’impegno di Confartigianato Persone contro una delle più terrificanti malattie della terza età . Un grazie particolare va alla Croce Rossa Italiana e alle Associazioni locali di volontariato che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione. Ora, il nostro impegno sarà quello di consegnare al team di ricercatori della Sapienza i nuovi questionari raccolti, ampliando la banca dati sulla quale sta lavorando la comunità medico- scientifica». Parte integrante della campagna nazionale voluta dall’Anap, con tre dottorati di ricerca già finanziati, la giornata del 28 marzo è stata l’occasione per offrire ai cittadini la possibilità di testare la propria predisposizione all’insorgere dell’Alzheimer in maniera semplice, efficace e gratuita, analizzando le proprie abitudini alimentari e comportamentali, parlandone, eventualmente, con un medico della Croce Rossa o con uno dei geriatri presenti ai gazebo allestiti da Confartigianato Persone. «La manifestazione – riprende Menicacci – ha dato i frutti che speravamo: in primo luogo una massiccia sensibilizzazione su un male che troppo spesso viene ignorato». Secondo i dati del rapporto Alzheimer elaborato dall’Ufficio studi di Confartigianato, infatti, in Italia, ogni anno, si registrano 150mila nuovi casi di demenza senile, 80mila dei quali causati esclusivamente dall’Alzheimer. Secondo l’Istat, le demenze senili riguardano lo 0,5% della popolazione italiana ed in particolare le donne, colpite, in percentuale, il doppio rispetto agli uomini. Nonostante questi numeri impressionanti, però, in Italia si fa poco per aiutare le famiglie. Dal punto di vista sociale ed economico. Ogni anno, le famiglie italiane spendono per l’assistenza ai propri malati di Alzheimer l’equivalente di un punto percentuale del Pil nazionale, circa 15 milioni di euro, quasi 55mila euro l’anno a famiglia. Secondo Confartigianato ciò è anche conseguenza dello sbilanciamento della spesa pubblica sociale. In Italia, infatti, il livello di spesa sociale sul PIL – al netto delle pensioni – è del 12,1%, di 4,3 punti inferiore alla media europea. Inoltre, tra il 1996 ed il 2007, la spesa delle Regioni ed Enti locali per interventi di protezione sociale è cresciuta del 72,3%, a fronte di un aumento del 79,2% della spesa per gestire gli aspetti burocratici delle stesse Amministrazioni locali. Risultato: la percentuale degli anziani oltre i 65 anni che utilizzano i servizi domiciliari è pari all’1% della popolazione, rispetto al 5,5% della Gran Bretagna, al 6,5% della Germania e al 10% della Scandinavia. Confartigianato ha anche rilevato che il 79,1% delle famiglie italiane con disabili (pari a 1.885.498 nuclei familiari) non riceve alcuna assistenza domiciliare pubblica. E il 71,7% delle famiglie con disabili (1.709.801 nuclei familiari) non si avvale di alcuna assistenza, né pubblica né a pagamento. Addirittura vi sono 37.405 famiglie composte da persone sole disabili o con tutti i componenti disabili che non possono contare sull’aiuto di nessuno. E ancora, Confartigianato ha calcolato che vi sono 770.389 famiglie con disabili (pari al 32,3% del totale delle famiglie italiane con disabili) che dichiarano che avrebbero bisogno di assistenza sanitaria a domicilio. Problemi che, per essere risolti, richiedono la collaborazione di tutta la società . «Il nostro obiettivo finale – conclude Enzo Ciccarelli, presidente nazionale di Anap – è quello di creare una rete sociale, medica ed accademica che possa ovviare ai limiti e alle carenze del sistema assistenziale italiano».
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