La Arch Therapeutics, una piccola azienda californiana, ha realizzato un nuovissimo nanomateriale, che si presenta come un gel, in grado di fermare quasi istantaneamente una emorragia. La prima applicazione del gel, non appena la FDA darà il suo benestare, sarà in sala operatoria dove l’interruzione immediata di una fuoriuscita di sangue è importantissima. Uno dei primi settori in cui si pensa di introdurlo è l’oncologia: ogni volta, infatti, che si va a rimuovere una massa tumorale bisogna impiegare molto tempo e quindi tenere il paziente anestetizzato per cauterizzare tutti i vasi. Inoltre, a un blocco immediato delle fuoriuscite di sangue corrisponderebbe una minore necessità di trasfusioni durante le operazioni chirurgiche. Il nanomateriale è costituito da un peptide sintetico con una struttura simile alla fibrina scoperto dal MIT nel 1990, ma solo pochi anni fa è stata dimostrata la sua efficacia nell’arrestare le emorragie. Il peptide si applica normalmente sul tessuto e spontaneamente si aggrega in cluster per formare delle lunghe fibre, una volta esposto a una soluzione salina. Le nanofibre combinandosi assieme formano una specie di rete che va naturalmente a contenere e a bloccare la fuoriuscita di sangue e liquidi corporei.
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