Gli esperti hanno scoperto che i farmaci antidepressivi, come il Prozac, stimolano la ricrescita delle cellule del cervello. Il tutto è emerso dopo uno studio degli effetti di questi farmaci nei topi, che hanno mostrato un aumento del numero dei loro neuroni. Il ricercatore Grigori Enikolopov, associato del Cold Spring Harbor Laboratory, ha spiegato che la generazione di nuovi neuroni è di fondamentale importanza per l’azione ottimale degli antidepressivi. Ora si sta studiando come l’uso di inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina (SSRI selective serotonin reuptake inhibitor) possano far differenziare le cellule staminali, diventando così nuovi neuroni. Le cellule staminali (stem cell) del cervello devono passare attraverso vari passaggi prima di diventare neuroni e, esaminando la cascata degli eventi indotti dai farmaci, si è visto che in poche settimane il numero di cellule mature è aumentato in maniera modesta ma significativa. Questa scoperta è solo l’inizio di un complicato studio che dovrà cercare di spiegare come agiscono gli antidepressivi e capire il processo che lega l’aumento di neuroni col decremento dello stato psichico e successivamente come tutto ciò influisca nello stato d’animo delle persone. Un altro punto non chiaro è il motivo per cui il Prozac impieghi alcune settimane prima di dare qualche risultato soddisfacente, mentre sostanze come alcool e Valium hanno effetti immediati. Il Prozac, entrato in commercio nel lontano 1987 negli Stati Uniti, è stato il primo farmaco antidepressivo SSRI che inibisce il riassorbimento selettivo della serotonina in modo da lasciarla fruibile nel cervello. Attualmente è prescritto per il trattamento degli stati depressivi, bulimia, convulsioni ossessive e attacchi di panico.
[via Foodconsumer]
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