Parto indolore con l’epidurale

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Da CremonaWeb: “L’epidurale – spiega il primario di ginecologia del presidio, Mauro Melpignano – viene praticata dall’anestesita su richiesta della paziente stessa”. In genere le partorienti arrivano già  con l’idea di fare questo tipo di parto, e contattano l’anestesista tempo prima. E non sono poche le donne che scelgono questo metodo di parto. Basti buttare un occhio sui dati. “Di circa 650 partorienti per l’anno 2005 – spiega Luigi Borghesi, primario del servizio di anestesia dell’Oglio Po – circa un terzo hanno fatto il cesareo, per motivi vari, mentre delle restanti 400, un centinaio hanno scelto l’epidurale”. Dunque la richiesta è forte, per una metodologia che però, purtroppo, è un servizio a pagamento. Non è pensabile – commenta Borghesi – che nel 2006 ci siano ancora donne che in reparto gridano per il dolore, mentre partoriscono. Oggi gli ospedali stanno attenti ad ogni tipo di dolore, tranne che quello per parto, che troppo spesso viene ignorato. Nel dettaglio, per eseguire questa procedura all’inizio del travaglio, la paziente viene fatta stendere su un fianco o messa seduta. Viene monitorata la pressione intravenosa e si disinfetta la cute della parte inferiore della schiena. L’anestesista inietta poi l’anestestico locale nella cute e nel sottocute con una normale siringa.

Da questo momento la paziente potrà  avvertire una sensazione di leggera pressione dovuta all’introduzione dell’ago da peridurale. Una volta raggiunto lo spazio peridurale, si introduce, attraverso l’ago, un tubicino che verrà  lasciato fino all’espletamento del parto. Durante queste manovre, la paziente potrà  avvertire una piccola e transitoria scossa. Quando il catetere è posizionato correttamente, l’ago viene rimosso, mentre una medicazione sterile manterrà  il tubicino nella giusta posizione preservando così la libertà  di movimento. Questo catetere peridurale sarà  utilizzato per iniettare in momenti diversi i farmaci necessari per controllare il dolore durante il travaglio. L’anestesia epidurale toglie il dolore della contrazione, pur permettendo alla paziente di collaborare attivamente con le spinte nel periodo espulsivo del parto. Infatti, la futura mamma rimane sveglia e cosciente per tutta la durata del travaglio e ciò le permette di apprezzare l’esperienza del parto, cosa che non accade con l’uso dell’anestesia totale, che anzi può far correre il rischio di far nascere un bambino poco vivace e assonnato. Gli effetti indesiderati riportati nel modulo informativo da firmare sono: – Bradicardia fetale (rallentamento della frequenza cardiaca fetale) – Riduzione della forza contrattile uterina (temporanea e non) – Rallentamento della progressione della parte presentata (difficoltosa discesa del corpo fetale nel canale del parto). Nella pratica ostetrica, questi fattori determinano come conseguenza un aumentato ricorso al: – Taglio cesareo – Forcipe o ventosa ostetrica In ogni caso gli effetti collaterali di questa pocedura sono di gran lunga inferiori a quelli dell’anestesia totale. kit anestesia epidurale La foto qui sopra mostra il kit necessario per l’anestesia epidurale.

Publicato: 2006-03-29Da: Bio Blog

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