Morfina epidurale veicolata con carrier

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Tag: #carrier #disco intervertebrale #dolore #dolore neuropatico #ernia #morfina #Terapia del dolore
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Il dottor Luciano Mastronardi in un vecchio post in cui si parlava su come eliminare il dolore postoperatorio ci ha segnalato la sua esperienza con morfina epidurale veicolata con diversi carrier. Il composto è stato brevettato dal dottor Mastronardi insieme al dottor Marco Pappagallo (Neurologo del Mount Sinay, NY), nel seguito i dettagli. L’applicazione epidurale dopo microdiscectomia di composti contenenti basse dosi di morfina (max 2mg) è risultata sicura ed efficace in oltre 200 casi. Al momento non è chiaro quale sia il miglior carrier per la morfina: ha usato ADCON-L, OXIPLEX e vasellina sterile. Quest’ultima è il carrier più economico e, come gli altri due, sembra avere proprietà  anticicatriziali. Il beneficio postoperatorio si è concretizzato con la possibilità  di alzare il paziente entro 6-8 ore dopo la fine dell’intervento e di dimetterlo entro 24 ore, nella riduzione della richiesta di analgesici in ospedale e a casa, nella netta riduzione del dolore soggettivo (scala VAS) ed oggettivo (riduzione del Lasegue) nell’immediato postoperatorio e nella riduzione dei giorni di assenza dal lavoro. A distanza di due anni, la presenza clinico-RMN di fibrosi era modesta, con ottimi risultati in oltre il 90% dei casi. Nell’articolo pubblicato su Neurosurgery il complesso morfina-carrier (ADCON-L) è stato testato con successo dopo una microdiscectomia lombare. Quest’ultimo è un intervento che si avvale dell’uso del microscopio operatorio e viene attuato attraverso una limitata incisione chirurgica, mediante approccio interlaminare, cioè tra le due lamine ossee vertebrali, nel rispetto delle strutture osteoligamentose della colonna per asportare l’ernia. Lo studio randomizzato doppio cieco ha evidenziato l’efficacia della tecnica non comportando complicazioni in nessuno dei 100 pazienti e mostrando soprattutto una riduzione del dolore postoperatorio e quindi una più rapida ripresa delle funzioni. Una riduzione degli effetti postoperatori si traduce in un periodo di ricovero inferiore, ovvero costi per il servizio sanitario minori e soprattutto una maggior soddisfazione da parte del paziente. – In figura (pubblicata su Spine), una donna di 28 anni con una storia di dolori al lombare sinistro e sciatica resistenti agli steroidi dovuti a un’ernia L4 –L5 con materiale discale parzialmente estruso.

  • MRI sagittale prima dell’intervento (T1 pesata).
  • follow-up postoperatorio, MRI assiale senza contrasto
  • follow-up postoperatorio, MRI assiale con contrasto (gadolinio), mostra una fibrosi epidurale in corrispondenza di L4 –L5
  • follow-up postoperatorio, MRI sagittale con gadolinio.
Publicato: 2009-01-20Da: Bio Blog

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