Tempo fa vi avevo accennato la possibilità di introdurre in sala operatoria dei sistemi per il tracciamento wireless di tutti gli strumenti. Questo nuova tecnologia, proposta dalla Siemens, anziché utilizzare le schede WiFi, spesso troppo grandi e comunque necessitano dell’alimentazione esterna, hanno pensato di introdurre dei piccolissimi moduli RFID (acronimo di Radio Frequency IDentification) nelle garze che alcune volte vengono dimenticate all’interno dei pazienti. Tanto per dare un’idea abbastanza generale, i moduli RFID sono dei dispositivi utilizzati comunemente in molti negozi come antitaccheggio (foto visibile nella continuazione del post) e sono costituiti da una piccola antenna che se colpita da un campo elettromagnetico/elettrico genera una corrente (per induzione) che alimenta un chip. Il chip alimentato comunica tutte le sue informazioni che vengono irradiate tramite la stessa antenna verso il lettore. In questo modo a fine operazione sarà sufficiente avvicinare al paziente un lettore e verificare la presenza o meno di corpi estranei nel campo operatorio.
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