Gli ingegneri del Fraunhofer Institute for Telecommunications stanno per dare dimostrazione al CeBIT di Hannover di un sistema creato ad hoc per costruire la comunicazione tra persona e computer. Chiamato iPoint Presenter, è una sorta di programma che potrebbe venire in aiuto di chi ha disabilità più o meno importanti. Al cuore del sistema ci sono una serie di telecamere in grado di osservare i movimenti di chi sta davanti allo schermo, capaci di captarli e convertirli in azioni concrete. Quando l’utente muove la mano, il computer reagisce senza bisogno di alcun contatto con lo schermo o altre periferiche. È ancora impossibile dare una spiegazione più dettagliata, visto che al momento ci si deve basare su cartelle stampa (e non su test reali), ma pare che il software sia capace di interagire con oggetti virtuali (senza distinzione tra comandi, foto o altro) e adattarli al movimento della mano. Pur sottolineando -come già detto- le lodevoli implicazioni positive che apporterebbe nella vita di persone non in grado di lavorare con layout classici, ci sono anche situazioni più accademiche che rendono l’idea del loro uso: durante una spiegazione, un professore potrebbe evitare il puntatore per mostrare i dettagli di un concetto, perché basterebbe un “tocco virtuale” per zoommare ed evidenziare le parti in esame. Aspettiamo quindi l’inizio di questa fiera internazionale, per capire se questo tipo di human-interface potrà davvero avere risvolti utili in campo biomedico. [via medgadget]
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