Tornare a vedere dopo aver sperimentato il buio: è questa la promessa della ricerca condotta da un’équipe internazionale di scienziati statunitensi e dell’Arabia Saudita. Attraverso la terapia genica i ricercatori, guidati da Kang Zhang, professore di oftalmologia all’Università della California a San Diego e da Fowzan Alkuraya, a capo dell’unità di genetica dello sviluppo al King Faisal Specialist Hospital and Research Center, sono riusciti a ripristinare le capacità visive in animali affetti da retinite pigmentosa, una malattia genetica che affligge un individuo su 4 mila. Questa patologia è causata dalla degenerazione progressiva di coni e bastoncelli, gli elementi cellulari della retina che percepiscono i segnali luminosi e li trasmettono al cervello, dove si trasformano in immagini. La loro perdita causa, inizialmente, la cosiddetta cecità notturna, cioè una difficoltà ad adattare la vista al buio; questa situazione è seguita da una riduzione della visione periferica (vista a tunnel) e, a volte, anche del campo visivo centrale. La base genetica di questa malattia è una mutazione nella proteina MERTK, che controlla l’eliminazione dei residui di cellule e patogeni. Negli individui affetti da retinite pigmentosa si ha, di conseguenza, l’accumulo di materiale di scarto tra l’epitelio della retina e coni e bastoncelli. La nuova terapia proposta dai ricercatori prevede l’inserimento della versione corretta di MERTK attraverso l’impiego di un virus, in modo da ristabilire la funzionalità di queste cellule. Questo approccio si è già dimostrato efficace in soggetti colpiti da un tipo simile di malattia, l’amaurosi congenita di Leber; dopo averlo sperimentato con successo nei roditori, gli autori dello studio stanno effettuando prove in altri modelli animali. L’obiettivo è di passare il più presto possibile all’applicazione sull’essere umano: i primi test clinici sull’uomo sono previsti per la primavera del 2010. [ foto]
Potrebbe interessarti
Cinema 3D vietato ai minori di anni 6
Allarme per il cinema in 3D: secondo il Consiglio Superiore di Sanità gli occhiali che devono essere utilizzati per godere dello spettacolo in tre dimensioni sono controindicati per i bambini al di sotto dei sei anni. Per quanto riguarda gli adulti, invece, è consigliato un uso controllato, con opportune pause durante la proiezione per evitare… Continua a leggere Cinema 3D vietato ai minori di anni 6
Miodesopsie
[foto 1] [foto 2] Miodesopsie è un termine scientifico per designare una affezione oculare conosciuta sin dai tempi antichi: la parola miodes deriva dal greco e vuol dire mosche, il suffisso psie vuol dire visione quindi visione di mosche; i romani le definirono muschae volitantes e il termine “mosche volanti” è rimasto fino ai tempi… Continua a leggere Miodesopsie
Rubinetto nell’occhio
Un cinese di 57 anni è finito a terra con un rubinetto infilato nell’occhio. Mr. Zhao, questo è il nome dello sfortunato signore, si stava lavando la faccia quando, per qualche motivo non noto, ha perso l’equilibrio, sbattendo violentemente con la faccia sul rubinetto. I familiari hanno subito chiamato i soccorsi, ma i medici con… Continua a leggere Rubinetto nell’occhio
Cellule della ghia di Muller per ricostruire la retina
La retina è uno strato di tessuto posto sotto la membrana corioidea, grazie ai fotorecettori è in grado di trasdurre l’energia luminosa in potenziali d’azione, che giungono al nervo ottico e ai centri della visione siti nel cervello, il suo ruolo è quindi fondamentale per la vista. Alcuni studi avevano dimostrato che mettendo in un… Continua a leggere Cellule della ghia di Muller per ricostruire la retina