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Miodesopsie è un termine scientifico per designare una affezione oculare conosciuta sin dai tempi antichi: la parola miodes deriva dal greco e vuol dire mosche, il suffisso psie vuol dire visione quindi visione di mosche; i romani le definirono muschae volitantes e il termine “mosche volanti” è rimasto fino ai tempi nostri ad indicare la visione di corpuscoli di varia forma che impediscono una chiara visione; nei paesi di lingua inglese il termine corrispondente è floaters pur essendo una affezione così antica l’uomo moderno ancora oggi ne soffre non essendo stati chiariti tutti i meccanismi fisiopatologici responsabili; la ricerca non ha ancora trovato una cura medica risolutrice la comparsa delle opacità vitreali è stata accomunata all’invecchiamento fisiologico e al processo degenerativo multifattoriale (dalla luce solare, ai radicali liberi, alla miopia o a vari fattori metabolici) ultimamente sembra essere aumentata l’incidenza di questa affezione anche nella popolazione giovane e attiva. Il vitreo è una sostanza gelatinosa, inizialmente compatta ed omogenea, che riempie lo spazio endooculare situato tra la retina e il cristallino. Questa sostanza è comunque destinata a perdere parte della sua integrità nel corso degli anni. Il fenomeno delle mosche volanti indica che il vitreo si è leggermente liquefatto e parte delle sue fibre si muovono dentro l’occhio. La liquefazione provoca spesso un distacco del vitreo dalla superficie retinica rendendo evidente delle aree di addensamento fibrotico davanti all’asse visivo facendo percepire, a chi ne è colpito, una formazione circolare detta anello di Weiss (foto 1) oppure delle semplici aree di addensamento del gel vitreale (foto 2).
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La sintomatologia tipica riferita è la visione di oggetti di varia forma e tipo, che fluttuano dentro l’occhio e che sfuggono cercando di fissarli. Sebbene il paziente abbia la sensazione di vederli sulla superficie oculare in realtà sono flottanti all’interno del vitreo e la loro percezione è dovuta alla proiezione sulla retina, ovvero sulla “pellicola fotosensibile” dell’occhio. I corpi mobili risultano particolarmente evidenti quando la persona rivolge lo sguardo verso superfici chiare (come pareti bianche e cielo azzurro). (Foto 3 e 4).
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A causa dei continui movimenti dell’occhio, le fibre vitreali deteriorate possono anche determinare la comparsa delle scintille luminose per una stimolazione meccanica della retina. Ciò causa la comparsa di flashes o di lampi luminosi in assenza di un vero stimolo luminoso (foto 5). La stessa sensazione che si ottiene quando una persona comprime l’occhio e vede le “stelle”. Col tempo, tuttavia le trazioni vitreali potrebbero formare qualche piccolo forellino retinico. Sempre più numerose sono le persone che, preoccupate, si rivolgono all’oculista, per ricevere rassicurazioni sullo stato dei propri occhi sia quando percepiscono delle opacità occasionalmente sia quando delle opacità compaiono acutamente e persistentemente, come nel distacco di vitreo, una delle cause più frequenti di richiesta di pronto soccorso oftalmico e una delle cause di sofferenza psicologica del paziente per la grande angoscia e autentico terrore che vive nel timore di una perdita irreparabile. La comparsa delle miodesopsie è giustamente considerata la spia di problemi più seri, tuttavia nella maggior parte dei casi è possibile, fortunatamente, escludere gravi patologie vitreo retiniche sottostanti e pertanto, i sintomi non sono più ritenuti patologici ma sono considerati ineluttabilmente dei disturbi visivi a cui si associa un certo disagio psicologico con i quali bisogna convivere; in una minoranza di pazienti si sono osservate opacità fortemente invalidanti per le normali mansioni quotidiane. Queste in breve le possibili evoluzioni e complicanze a cui la complessa struttura vitreo retinica potrebbe andare incontro pertanto le miodesopsie dovrebbero essere considerate come segni prodromici anche quando fanno parte di una evoluzione benigna.
L’Associazione Cielo Azzurro onlus si occupa del fenomeno delle miodesopsie sin dal 2002. È una seria associazione senza fini di lucro di persone affette da questa patologia oculare e che gestisce sul web, forse, il più noto sito in Italia che tratta di queste problematiche, il sito è denominato “miodesopsie.it” per l’appunto, a queste persone va il merito di aver creato un movimento e di tenerlo in vita nonostante l’esiguità delle risorse a disposizione. Tra le recenti iniziative intraprese dall’associazione citiamo: uno studio enzimatico preliminare presentato al congresso internazionale di biochimica nel 2007, in collaborazione con il dipartimento di Biochimica dell’Università di Catania l’organizzazione di alcune giornate di screening oculistico nella provincia di Catania in collaborazione con il Lions Clubs e l’Unione Ciechi italiana uno studio epidemiologico in collaborazione con l’U.O. di oculistica dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova, e il dipartimento di statistica dell’Università di Padova, esteso alla provincia di Padova, l’inaugurazione dell’ambulatorio di miodesopsie presso il centro oculistico San Paolo dell’ospedale di Padova e infine un convegno scientifico di aggiornamento presso la sede dell’unità O.C. di Oculistica dell’ospedale Sant’Antonio di Padova con la partecipazione dei primari oculisti degli ospedali della provincia di Padova e del Triveneto. Oggi più che mai l’associazione cieloazzurroonlus, si fa interprete e portavoce di una comunità si pazienti in crescente aumento, nello stimolare la ricerca clinica e sperimentale, affinché si possa realizzare una futura cura per questo vi chiediamo di contattarci nel sito: www.Miodesopsie.it, per sostenere con noi la ricerca contro la patologia oculare delle mosche volanti.
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