Chiunque abbia usato un simulatore di vita elettronico sa quanto questo sia accostabile e relativamente fedele alla realtà
L’Università dello Staffordshire del Regno Unito ha finanziato un progetto alquanto alternativo che concilia la tecnologia e l’abilità grafica allo studio.
L’iniziativa apparentemente bizzarra è stata accolta benevolmente presso la facoltà di farmacia. Gli studenti, infatti, hanno la possibilità di esercitarsi al PC osservando i gesti e ascoltando quello che viene detto da un avatar. In parole povere si trovano davanti pazienti virtuali che “soffrono” e che hanno bisogno d’aiuto.
Mimica facciale, dialogo virtuale e giudizio, i pazienti infatti esprimono un feedback finale che può essere positivo o negativo o positivo che permette allo studente di correggersi.
La nuova tecnica che sarà ulteriormente affinata grazie all’impegno dei ricercatori dell’Università di Melbourne, permette agli studenti di testare la loro preparazione, i pazienti virtuali sono infatti in grado di simulare situazioni di pericolo che richiedono un intervento tempestivo e corretto da parte del farmacista.
[Fonte Medgadget]
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