Presso l’università di Palermo è stata messa a punto una nuova apparecchiatura elettromedicale, denominata Jonotron, che manderà -forse- in pensione gli attuali antidolorifici. Gli antidolorifici potrebbero presto andare in pensione, almeno per i problemi che portano dritti nello studio del fisioterapista. Jonotron, da quanto si apprende, è in grado di scalzare il dolore provocato ad esempio da tendiniti, borsiti, traumi accidentali e sportivi con lesioni cutanee e muscolari, osteartosi e osteoartriti, rachide cervico-dorso-lombare ed ernia del disco. “A volte anche una sola seduta è sufficiente per mandare via il dolore – assicura Gilberto Di Benedetto, presidente dell’Associazione fisioterapisti e pazienti italiani – In media, comunque, sono sufficienti da una a sei sedute per risolvere il problema. Questa tecnica – aggiunge – rappresenta senza dubbio una novità assoluta, visto che si tratta del primo apparecchio che lavora sulle infiammazioni”. ”¨”¨Il tutto si tradurrebbe nel mettere da parte pillole e bustine per alleviare il dolore, accorciando significativamente i tempi di recupero sulla tabella di marcia. Inoltre, il flusso di ioni prodotto dall’apparecchio stimola la membrana cellulare favorendo la migrazione intra-extra cellulare di tutti gli elementi, e in particolare del calcio, in grado di produrre processi di rigenerazione e riparazione dei danni cellulare e tissutali. Da qui, l’impiego del macchinario “made in Italy” nella cura di tutte quelle patologie per le quali è necessaria una riparazione cutanea, dunque ulcere venose, erosioni cutanee, ferite infette, piaghe da decubito, psoriasi e ulcerazioni cutanee. “Favorisce – spiega infatti Di Benedetto – il processo di cicatrizzazione, e possiamo ben immaginare i possibili risparmi per il nostro SSN dal suo impiego su questo fronte”. Il “cuore” di Jonotron consiste in un puntale costruito in fibre di carbonio o in oro 18 carati: si applica sulla zona da trattare, ma in realtà non entra mai in contatto con la pelle, restando a distanza di 5-6 centimetri. “Si avverte – spiega il presidente dell’Associazione fisioterapisti e pazienti italiani – un piacevole vento elettrico che colpisce l’area interessata”. E che spazza via il dolore o aiuta il processo di cicatrizzazione. “Certo – ammette Di Benedetto – non può risolvere problemi di tipo meccanico, ad esempio non è in grado di rigenerare una cartilagine. Ma indubbiamente toglie il dolore eliminando in tempi record l’infiammazione”. E nel futuro “prevedo sviluppi infiniti per l’elettroionoterapia“, assicura Di Benedetto. Tanto che la metodica elettromedicale è attualmente all’esame sul fronte dell’andrologia e della cardiologia. “Ci sono in corso dei trial – spiega – per testare la sua capacità di rompere le placche che si formano con l’aterosclerosi. Mentre, sul fronte dell’andrologia, si sta analizzando per aumentare l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene, e risolvere così alcune tra le più diffuse forme di impotenza”. [via comunicati-stampa]
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