Un virologo e un biochimico della Rockefeller University di New York hanno osservato per la prima volta al mondo in tempo reale centinaia di migliaia di molecole unirsi, in una cellula, per formare una specifica particella di un virus che, in meno di 25 anni, ha ucciso oltre 25 milioni di persone: l’Hiv, il virus dell’Aids. La tecnica innovativa adottata, potrebbe rivelarsi presto utile e fondamentale nello sviluppo di nuovi trattamenti per i milioni di sieropositivi in tutto il mondo, ma anche per contribuire a capire come funzionano i meccanismi di altri pericolosi virus. Lo strumento che ha permesso tale studio è un particolare microscopio capace di illuminare soltanto la superficie delle cellule (total internal reflection microscopy), dove l’Hiv si assembla. Il risultato è che si può vedere ogni minimo dettaglio tutto ciò che avviene sulla superficie della cellula, oscurando tutto il resto. Quando un fascio luminoso attraversa un pezzo di vetro verso la superficie delle cellule, l’energia della luce si propaga verso l’alto, illuminando l’intera cellula, ma quando quel fascio è portato a un angolo più inclinato, l’energia della luce riflette fuori dal vetrino e si propaga verso il basso, illuminando soltanto gli eventi che accadono sulla membrana più esterna. ”¨ “Azzerando” l’interno della cellula la squadra è stata in grado per la prima di documentare in tempo reale quanto tempo impiega il virione, unità elementare del virus dell’HIV, ad assemblarsi: appena 5 – 6 minuti. «Prima – afferma il virologo Jouvenet – non sapevamo se ci volessero millisecondi oppure ore affinché avesse luogo la creazione del virus». [maggiori informazioni | foto wellcome]
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