Discombugogglamento: astinenza dal web

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Tag: #attività  cerebrale #battito cardiaco #EEG #Psicologia #stile di vita #stress
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Capita spesso di innervosirsi, agitarsi, arrabbiarsi, quando non si riesce a collegarsi ad internet o ad entrare in un determinato sito. Questa sensazione spiacevole ha un nome: “discombugogglamento“. Il termine, coniato da uno psicologo inglese, sulla base di un sondaggio, rivela come quasi metà  della popolazione della Gran Bretagna soffra di un simile disturbo. La malattia è difinita nella psicologia come crescenti livelli di stress, provocati da difficoltà  ad andare online: la parola è una fusione di “scombussolamento” e di “google”, il motore di ricerca diventato quasi un sinonimo della rete stessa. Il sondaggio indica che il 44% dei cittadini soffrono di questa malattia dell’era digitale, con più di un quarto, il 27%, che ammettono di stare decisamente male quando incontrano problemi a collegarsi o a compiere certe operazioni su internet. La banda larga ci permette di accedere ad una miriade di informazione con un solo click del mouse e se per raggiungerle occorre qualche secondo in più della norma diventiamo impazienti, smaniosi, e ci sentiamo a disagio. Siamo diventati dipendenti dal web. Lo studio ha misurato il livello di stress in un campione di oltre 2 mila persone, seguendo il battito cardiaco e l’attività  cerebrale. Si è visto come aumentavano la pressione del sangue e l’attività  EEG dei partecipanti non appena venivano scollegati da internet e non riuscivano a ricollegarsi. Il sondaggio rileva inoltre che il 76% dei britannici non potrebbe vivere senza internet, che oltre metà  della popolazione usa il web da 1 a 4 ore al giorno e che il 19% passa più tempo on line che con la propria famiglia. Il 47% dichiara che internet è più importante della religione nelle vite della gente.

Publicato: 2008-09-03Da: Marketing

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