In Belgio dopo un intervento per l’inserimento di elettrodi nel cervello per curare un persistente fischio continuo all’orecchio, il paziente avverte chiaramente un’esperienza extracorporea. Stimolando gli elettrodi il paziente afferma di vedere sé stesso per circa una ventina di secondi, così i medici, per nulla turbati, hanno pensato di analizzare l’attività cerebrale con la PET. Questo esame ha permesso di rilevare che solo quando la stimolazione interessa il lobo temporale e parietale si verificano le esperienze extracorporee. Il fenomeno secondo gli esperti non sarebbe un fatto paranormale, ma si spiegherebbe con la presenza di alcuni neuroni specchio che -se stimolati adeguatamente- producono una distorsioni della percezione del nostro corpo nello spazio. Come è rappresentato nella foto di Graham Roberts per il New York Time, i medici hanno visto che una stimolazione del giro angolare sinistro del cervello produce la sensazione di avvertire un’ombra di una persona dietro di noi con le nostre caratteristiche fisiche, mentre stimolando il giro angolare destro del cervello il risultato è la cosiddetta esperienza extracorporea, in cui il paziente vede se stesso fluttuare nell’aria.
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