In una situazione internazionale nella quale capeggia una sostanziale instabilità nelle scelte etiche riguardanti l’utilizzo di cellule staminali embrionali, piuttosto che adulte, si inserisce una ricerca che è riuscita ad ottenere una linea di cellule staminali da una singolo embrioni. A rendere spettacolare questa tecnica è che per la prima volta l’embrione donatore non viene ucciso, bensì resta in vita. Una scelta di questo genere (quindi lo sfruttamento di tale metodo), quale tipo di cambiamento potrebbe portare? Semplice: potrebbe venire a cadere la scelta etica di non operare su cellule staminali embrionali. Molti medici, come pure comunità e stati (ad esempio la stessa Italia), non vogliono/gli è vietato di operare sulla vita di un individuo nascente. Qui si potrebbe aprire un dibattito pressoché infinito che porterebbe a vedere due visioni del mondo: coloro che non credono che un embrione sia vita finché non inizi a respirare o comunque fino a quando non si formi alcun organo, e coloro che invece dall’ovulazione vedono una vita nascente, con gli stessi diritti di un uomo. La compagnia di ricerche americana Advanced Cell Technology è riuscita a prendere una singola cellula staminale a partire da un embrione, senza intaccare le sue funzioni vitali, che sono proseguite senza problemi. Ora sarà molto più difficile far prevalere l’astensione su base etica, da parte di dottori e stati.
Potrebbe interessarti
Le nascite in Italia e Germania dalle uova testate da CGH
Le due donne, che hanno partecipato al primo studio al mondo di screening genetico pre- fecondazione in vitro, hanno dato alla luce bambini sani. Due gemelle sono nate in Germania nel mese di giugno e un bimbo è nato in Italia a Settembre. Lo studio ha previsto l’applicazione della CGH array per lo screening degli… Continua a leggere Le nascite in Italia e Germania dalle uova testate da CGH
Tirosinemia di tipo I: oggi è possibile diagnosticarla in tempo
La tirosinemia di tipo I è una patologia genetica che dà origine ad una malattia metabolica epatica molto grave, soprattutto perchè fino ad oggi è stata sempre diagnosticata dopo averne riscontrato i sintomi. Si trasmette con modalità autosomica recessiva, di una mutazione sul cromosoma 15, del gene per l’enzima fumarilacetoacetato idrolisi, responsabile di danni epatici… Continua a leggere Tirosinemia di tipo I: oggi è possibile diagnosticarla in tempo
Cellule artificiali: la nuova frontiera della terapia
Sulla nota rivista Science è stata pubblicata una ricerca destinata a rivoluzionare il futuro della medicina: la nascita della vita artificiale cioè le cellule artificiali. L’artefice di ciò è stato Craig Verter, scienziato di fama, protagonista nel 2000 del Progetto Genoma Umano, pioniere degli esperimenti di lungo corso ma anche personaggio criticato dalle commissioni etiche… Continua a leggere Cellule artificiali: la nuova frontiera della terapia
Ecco il colpevole della caduta dei capelli: il gene APCDD1
Uno studio americano pubblicato su Nature, dimostra che il gene APCDD1, localizzato nel cromosoma 18, è il responsabile della ipotricosi simplex ereditaria. La patologia è caratterizzata da una progressiva perdita di capelli dovuta ad un fenomeno chiamato miniaturizzazione del follicolo: i capelli si restringono e si rimpiccioliscono, finendo per essere sostituiti da una sorta di… Continua a leggere Ecco il colpevole della caduta dei capelli: il gene APCDD1